Il segretario dell’Onu, Antonio Guterres, ha criticato l’adozione, da parte del parlamento kosovaro, di tre disegni di legge per istituire le forze armate del Kosovo. «Il Segretario generale sottolinea che la risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza fornisce l’unica base giuridica della presenza internazionale per la sicurezza, la Kosovo Force (Kfor)… Qualsiasi limitazione all’operato della Kfor per garantire la sicurezza sarebbe incompatibile con questa risoluzione».

Ha inoltre invitato le parti coinvolte a mostrare moderazione e astenersi da azioni che potrebbero portare all’ulteriore deterioramento del dialogo, mediato dall’Unione, tra il Kosovo – proclamatosi unilateralmente indipendente nel 2008 con l’appoggio degli Stati uniti e la Serbia che non riconosce quell’indipendenza e considera il Kosovo, dove vive ancora un apopolazione serba, proprio territorio storico.

L’indipendenza unilaterale di Pristina divide l’Onu, la metà dei quasi 200 Paesi aderenti, non lo riconosce così come divide l’Ue (con Spagna, Grecia, Romania, Slovacchia e Cipro nord che non la riconoscono).

Venerdì, il parlamento kosovaro, con il sostegno di Usa, Gran Bretagna e Germania, ha approvato la trasformazione della Forza di sicurezza del Kosovo in un esercito a tutti gli effetti, con 5000 effettivi e 3000 riservisti. La Nato e la Ue hanno disapprovato. Mosca denuncia che molti Paesi Nato hanno addestrato l’«esercito» e chiede di scioglierlo. Il governo serbo condanna l’iniziativa di Pristina e minaccia di mobilitare le forze armate «di fronte a questa occupazione militare» e ha chiesto la convocazione del Consiglio di sicurezza Onu per lunedì.