Gli imprenditori tornano all’attacco dell’articolo 18, ma questa volta lo fanno direttamente dagli scranni del governo. E, soprattutto, lo fanno nel giorno in cui entra in vigore il contestato decreto Poletti su contratto a termine e apprendistato: a parlare è la ministra dello Sviluppo economico Federica Guidi.

«Nel mercato del lavoro – ha detto ieri – serve più flessibilità in ingresso ma anche più flessibilità in uscita». La ex presidente dei giovani industriali rispondeva alla telefonata di Belpietro su Canale 5: il giornalista le chiedeva di spiegare le posizioni del governo sull’articolo 18. La ministra ha poi aggiunto che la sua è una «opinione personale», che deriva anche dal «mestiere», quello appunto di imprenditrice, fatto «fino a pochi mesi fa».

Le misure già varate dal governo Renzi sul fronte del mercato del lavoro, ha poi aggiunto Guidi, «non sono sufficienti, ma è l’inizio di un percorso»; rappresentano «un primo passo di una strategia che cercheremo di portare tutti avanti», nel governo, con l’obiettivo di «snellire, semplificare» un sistema che si era troppo «irrigidito».

Bisogna «semplificare», ecco il mantra della ministra e di tutto l’esecutivo: «È necessario uno snellimento di regole, smantellare un sistema di burocrazia, norme e vincoli che allo stato dell’arte sembra non sia servito a nulla», ha aggiunto infine Guidi, garantendo che questo «non vuol dire nessuna regola o un mercato selvaggio», ma «rendere più efficace l’incontro» tra domanda e offerta di lavoro. Se la garanzia avviene in questo contesto, possiamo essere decisamente tutti più tranquilli.