In origine fu un romanzo, Nessuna voce dentro – Berlino millenovecentoottantuno, pubblicato nel 2017. Poi quel romanzo, che racchiudeva tutta la convulsa, palpitante avventura di Massimo Zamboni nell’estate lontana della capitale tedesca, quando nacque l’idea embrionale dei Cccp e il muro era ancora ben saldo e incombente è diventato anche uno spettacolo teatrale. Ora arriva la splendida, colonna sonora, ad opera di Zamboni, Angela Baraldi e Cristiano Roversi. Sono riletture scarne, disseccate ed emotivamente potentissime di brani che, in quell’inizio degli sciagurati anni Ottanta, davano ancora senso alla musica, comprese cose di Nico, il Lou Reed di Berlin, i D.A.F, il Kim Carnes di Bette Davis Eyes, e diversi inediti in tema. Vale il classico ossimoro: fuoco gelido, a consumare senza ustioni e fiamme un momento che fu di torsione estrema, disillusione e ripartenza verso altri lidi. Sonori, etici, politici.