Il presidente della Commissione giudiziaria della Camera, Jerrold Nadler, ha inviato più di 80 richieste di documenti a familiari, soci in affari, confidenti politici e altri soggetti parte della cerchia allargata che orbita attorno a Donald Trump, inclusi i due figli maggiori, Don Jr ed Eric Trump; il genero Jared Kushner; la sua ex segretaria personale Rhona Graff; Allen Weisselberg, direttore finanziario della Trump Organization; e gli ex collaboratori della Casa bianca, Hope Hicks, Sean Spicer e Stephen Bannon.

Altre richieste di presentazione di documenti sono state indirizzate al Dipartimento di Giustizia, il comitato per la campagna elettorale di Trump, la squadra di transizione di Trump e la Trump Organization.

I destinatari hanno due settimane per soddisfare le richieste; se non dovessero farlo verranno emessi mandati di comparizione. Il numero delle richieste e il tono danno la cifra delle dimensioni dell’indagine dei democratici riguardo possibili reati di ostruzione alla giustizia, corruzione e abuso di potere commessi da Trump e della sua amministrazione e di come questa mossa potrebbe gettare le basi per un processo di impeachment.

L’addetta stampa della Casa bianca Sarah Sanders ha risposto alle richieste della Commissione dicendo che i funzionari «le esamineranno e risponderanno al momento opportuno».

La Commissione, fa sapere Nadler, sta anche investigando sulle comunicazioni riguardanti il licenziamento da parte di Trump dell’ex direttore dell’Fbi James Comey, e su un meeting alla Trump Tower nel giugno 2016. A quella riunione avevano partecipato Trump Jr, Kushner, l’ex manager della campagna di Trump, Paul Manafort e l’avvocato russo Natalia Veselnitskaya, che aveva «roba sporca» da offrire riguardo Hillary Clinton.

Nadler ha inoltre chiesto ad American Media Inc. e al suo amministratore delegato, David Pecker, amico di lunga data di Trump, di rispondere su «qualsiasi tipo di pagamento» effettuato dall’ex avvocato personale e faccendiere di Trump, Michael Cohen, finalizzato ad assistere Trump in campagna elettorale.

Non è un bel momento per il presidente americano che dopo il fallimento del summit con la Corea del Nord si è impegnato in un fuoco di fila di tweet dove è riuscito, tra le altre cose, a dare ai democratici e alla testimonianza di Michael Cohen la colpa della debacle dell’incontro con Kim Jong-un.

Ma il meglio di sé Trump l’ha dato in un discorso di due ore, il più lungo della sua presidenza, che ha tenuto al Cpac, Conservative Political Action Conference, l’annuale conferenza dei conservatori Usa. Trump ha ricordato di quanto a destra sia riuscito a spostare il partito nonostante i problemi con qualche repubblicano che si oppone alla sua linea conservatrice che è invece riuscita a prevalere, riportando gli Stati uniti a vincere.

Mentre la sua famiglia, i suoi collaboratori e la sua amministrazione sono sotto plurime inchieste per più di un sospetto legale, Trump è tornato a parlare del mailgate di Hillary Clinton, a lamentarsi dell’inchiesta del procuratore speciale Robert Mueller, dell’ex procuratore generale Jeff Sessions e di Comey, per poi saltare alle dimensioni della folla accorsa alla sua inaugurazione.

Nelle due ore di discorso ha affermato che i democratici pro aborto votano leggi per uccidere i bambini dopo la loro nascita e tutta una serie di ricostruzioni del reale completamente infondate e sostenute da numeri inesistenti, come il dato per cui solo il 3% degli immigrati illegali fermati «si presenta al processo» (nel 2017-18 si è presentato il 72% ); ha poi esagerato il deficit commerciale annuale degli Stati uniti con il resto del mondo portandolo a 800 miliardi di dollari (si parla di 553 miliardi) e ha diminuito il numero dei collegi elettorali vinti da Hillary Clinton, 223 (erano 232).