L’attuale vicedirettore della Cia, Gina Haspel, ha minacciato di ritirare la sua nomina alla guida dell’agenzia, in sostituzione​ di Mike Pompeo, segretario di Stato in pectore. Haspel è nella Cia da 33 anni, nel 2002 aveva supervisionato la prigione in Tailandia dove venivano interrogati i sospettati di terrorismo, anche attraverso tecniche di tortura incluso il waterboarding.

Proprio questa sembrerebbe la ragione per quale Haspel avrebbe dichiarato di essere disposta a farsi da parte, in modo da evitare che il Congresso la interroghi proprio su quel passato oscuro (suo e della Cia) durante i colloqui preliminari a cui dovrà essere sottoposta per accertare le sue competenze e la sua idoneità al ruolo, inclusa quella etica.

NEL 2005-2006 HASPEL ha anche preso parte alla distruzione di circa 100 video cassette da parte della Cia per eliminare le registrazioni degli interrogatori dei sospetti, sfiorando un’indagine di un procuratore speciale che alla fine decise di non portare accuse contro gli agenti della Cia coinvolti, Haspel inclusa.

Nonostante questa premessa sia il capo degli affari legali della Casa bianca, Marc Short, sia l’addetta stampa Sarah Huckabee Sanders, fino allo stesso Trump, hanno insistito perché non si ritirasse, e la sua udienza di conferma al congresso è attesa per questa settimana. Chi invece non teme di rilasciare dichiarazioni è l’ex sindaco di New York ora parte del team legale di Trump, Rudy Giuliani che, dopo aver smentito in un’intervista all’emittente televisiva Fox news le dichiarazioni del presidente – che affermava di non essere a conoscenza del pagamento di 130.000 dollari alla porno attrice Stormy Daniels da parte del suo avvocato personale, Michael Cohen, per comprarne il silenzio riguardo una relazione sessuale avuta con The Donald 10 anni fa – è andato anche oltre. Nel corso di una dichiarazione alla Abc Giuliani ha aggiunto che il presidente potrebbe invocare il quinto emendamento, che permette di non rispondere a un interrogatorio sotto giuramento in modo da non auto incriminarsi, per non testimoniare nelle indagini di Mueller.

SOLO POCHE ORE DOPO la prima dichiarazione di Giuliani a Fox News, Trump aveva dichiarato alla stampa che l’ex sindaco di New York è solo da poco a parte del suo team legale, e perciò non conosce bene i dettagli, ma la nuova dichiarazione getta aggrava i contenuti della prima. Il presidente, stando a Giuliani, avrebbe volontariamente pagato il silenzio di Daniela, e forse anche quello di altre donne per non compromettere la propria elezione, una volta eletto avrebbe mentito quando interrogato a riguardo dalla stampa, o smentendo l’attrice e l’avvocato dell’attrice.
La ragione di questo comportamento da parte di Giuliani porta a pensare che, a seguito della perquisizione da parte dell’Fbi dello studio, la casa e la camera d’albergo di Cohen, tutte le prove di queste dichiarazioni siano già nelle mani del procuratore speciale Robert Mueller.