L’innamoramento è durato poco. Solo una settimana dalla domenica dei risultati trionfali del referendum che ha detto No alle proposte dei creditori di Atene a domenica scorsa, che ha segnato l’accordo tra la stessa Ue e la Grecia. Sette giorni durante i quali per gli euroscettici di casa nostra Alexis Tsipras è passato dall’essere quasi un eroe a degno esponente della categoria del tradimento. «Ha tradito il referendum della democrazia», ha tuonato ieri il grillino vicepresidente del Camera Luigi Di Maio, mentre dal suo blog Beppe Grillo gridava al «colpo di stato» messo a segno dall’eurogruppo. Entrambi seguiti a ruota sulla stessa linea da Matteo Salvini che invece bocciava l’accordo sulla Grecia come «una buffonata».
Masticano amaro gli euroscettici italiani. Anche perché la soluzione raggiunta nella notte tra domenica e lunedì a Bruxelles indebolisce parecchio la posizione di chi vorrebbe uscire dall’euro al punto, come il M5S, da aver indetto un referendum in proposito. Il primo a dar sfogo a tutta la sua delusione è Beppe Grillo sui twitter:« La strategia dell’eurogruppo, quella del terrore: colpirne uno per educarne 19 #»ThisisACoup, questo è un colpo di stato», scrive il leader pr poi riassumere quanto accaduto negli ultimi sette iorni: «Una settimana per spezzare le reni alla Grecia. Varoufakis si dimette (viene rimosso?) dalla guida del suo ministero. L’ingerenza degli Usa. la proposta di Tsipras uguale per il 95% a quella bocciata dai greci. Il voto del referendum greco calpestato. la Grecia umiliata dalla germania. Tispras che si toglie la giacca davanti a Merkel e Hollande: “prendete pure questa”. Tsipras spinto alle dimissioni per un nuovo governo di “unità nazionale” gradito alla Troika».
Chi invece se la prende direttamente con il leader greco è Di Maio. Solo la settimana scorsa una folta delegazione del M5S era andata anch’essa in pellegrinaggio ad Atene per festeggiare la volontà del popolo greco e del suo governo. Adesso la musica è cambiata: «La Grecia era a un adesso dalla sua libertà, dopo il referendum doveva solo tenere duro ai tavoli europei, purtroppo però è mancato l’attaccante per andare a rete». L’attaccante, vale a dire Tsipras che per il vicepresidente della Camera avrebbe invece «tradito il referendum e la democrazia». «In Grecia aumenterà l’Iva e si farà una riforma delle pensioni peggio della Fornero, svenderanno altri beni dello Stato e il turismo sarà massacrato dall’abolizione del regime agevolato per le isole. Vedo il Pd esultare, il Ncd fare i salti di gioia, anche i partiti (la cosiddetta sinistra italiana) che erano in piazza ad Atene, adesso gridano vittoria. Vorrei scandalizzarmi , ma non ci riesco. Mi meraviglierebbe il contrario».
Un commento che gli fa guadagnare l’etichetta di «opportunista» da parte di Paolo Ferrero. «Oltre a essere un opportunista – dice il segretario del Prc – Di Maio confonde anche le acque su cosa dice la sinistra. Rifondazione non ha gridato alla vittoria per questo accordo imposto dal terrorismo finanziario dell’Ue perché non è una vittoria».
Sbrigativo e beffardo il commento di Matteo Salvini. ma il rivoluzionario Tsipras che fine ha fatto? Si è calato le braghe», dice il leader del Carroccio che accusa l’Europa di essersi comprata la Grecia per 80 miliardi di euro e avverte il premier italiano: «Diffidiamo Matteo Renzi dal tirar fuori dalla tasche degli italiani un solo centesimo di euro per darlo alle banche tedesche che speculano in Grecia».