Il gioco di Matteo Renzi è per lui cattivo, ma il presidente del Consiglio deve necessariamente mostrare il viso buono. E approvare l’iniziativa del segretario Pd che ha scavalcato il governo e aperto consultazioni sulla legge elettorale potenzialmente esplosive, perché allargate alle opposizioni. Enrico Letta si presenta così al tg della sera non senza aver prima sottolineato il successo del governo nel contenere lo spread. E poi su Renzi dice: «Ha assunto una buona iniziativa, importante perché il paese non può permettersi di farsi trovare senza riforme e legge elettorale. Quindi bisogna arrivare rapidamente al dunque».

Rapidamente significa nelle prossime tre settimane: questo è il tempo concesso alla commissione affari costituzionali della camera per provare a intendersi su un testo da portare a febbraio in aula. I tre modelli alternativi offerti dal segretario del Pd servono per non farsi dire nessun no preventivo, salvo quello ufficiale di Grillo, ma sarà complicatissimo trasferirli in una proposta unica e condivisa. Capace oltretutto di non tradire i dettati della corte Costituzionale che per metà mese dovrebbe far conoscere le motivazioni in base alle quali ha cassato parte del Porcellum. Le liste bloccate e il doping del super premio di maggioranza non saranno allora più ripetibili, eppure al momento nessuno dei sistemi offerti al dibattito dal leader del Pd è immune da questi difetti.

Se Renzi si rivolge a tutti, e se Berlusconi gli regge il gioco dichiarando immediata disponibilità al confronto – mossa che secondo Brunetta addirittura «riapre la grande politica» – chi è costretto a rinculare nella sordità è Grillo. Nel suo movimentismo, il neo segretario Pd si rivolge direttamente ai deputati a 5 stelle e il capo del movimento si rende conto che con i soli inviti a non cedere alle tentazioni (nemmeno alla tentazione di dire come la si pensa) non riesce più a tenere compatto il gruppo. Si affida allora nel solito Crucifige. «Il Movimento 5 stelle – scrive sul blog – discuterà di legge elettorale solo con un parlamento legittimamente insediato. In quello attuale siedono 150 eletti abusivamente grazie al premio di maggioranza, Napolitano dopo la pubblicazione delle motivazioni della consulta deve sciogliere le camere». Se la logica zoppica – se sono illegittimi i 150 deputati eletti con il premio di maggioranza lo sono anche gli altri 480 eletti con le liste bloccate parimenti incostituzionali, dunque anche i cento e passa grillini – la sostanza è che il gran capo a cinque stelle ha già cambiato idea rispetto al messaggio di capodanno, quando ha sostenuto che bisognava tornare subito al Mattarellum (anche quello peraltro con le liste bloccate). Renzi ha messo il Mattarellum (però corretto) nel suo elenco delle proposte, e allora Grillo vuole votare con il Porcellum – un vecchio sogno che consentirebbe anche a lui di nominare direttamente per la seconda volta la pattuglia di «cittadini», senza doversi candidare.

Per buttare la palla in tribuna, al solito l’ex comico si affida alla rete. O meglio ai soli centomila iscritti al sito dei 5 stelle certificati (da Casaleggio). La settimana prossima Aldo Giannuli, che è uno storico (per anni consulente della commissione stragi) ma è esperto anche di sistemi elettorali, registrerà dei video per chiarire sul blog gli aspetti tecnici dei vari modelli. Infine si aprirà la consultazione via internet in contemporanea al dibattito alla camera. Al quale dibattito, secondo Grillo, i parlamentari del movimento non dovranno partecipare.