«Non avevo mai visto con i miei occhi un così forte condizionamento prima d’ora» scrive Beppe Grillo, abbracciando in questo modo la linea Di Maio: la spirale razzista e il moltiplicarsi di aggressioni verso gli stranieri sono un’invenzione dei media. Sono giornali e televisioni, aggiunge il comico fondatore del partito di maggioranza relativa, che «portano la nazione verso il baratro». Non certo Salvini che di fronte alle aggressioni spiega che il problema è «l’immigrazione incontrollata». Il ministro dell’interno, responsabile della sicurezza nazionale, passa il pomeriggio a twittare casi di microcriminalità di provincia, tutti quelli in cui i protagonisti in negativo sono migranti.
Nel pomeriggio il Pd scende in piazza a Roma per un presidio antirazzista all’ombra dei palazzi della politica. «Minimizzare come fanno alcuni ministri e vergognosamente Grillo è un grave errore. Il razzismo e la xenofobia sono ormai un’emergenza nazionale», dice il segretario Maurizio Martina. «Il governo semina odio e c’è una parte del paese che si sente di passare dalle parole ai fatti» aggiunge il presidente del partito Matteo Orfini.

Il sottosegretario pentastellato al ministero di Salvini, Carlo Sibilia, per confermare che si tratta di un’invenzione dei mezzi di comunicazione, ha chiesto i dati al servizio analisi criminale del dipartimento di pubblica sicurezza. I reati sono in calo da anni – il che contrasta con l’allarmismo di Salvini e con la stessa proposta di allargare la legittima difesa, condivisa dai grillini. Ma a Sibili interessa la polemica: «Nel primo semestre di quest’anno le vittime di reato sono state 896.692, di cui 85.975 stranieri di cui 49.806 extracomunitari, in calo rispetto al primo semestre 2017». Il dato, secondo il sottosegretario, «smentisce le analisi false e tendenziose che vogliono una correlazione tra il governo del cambiamento e un presunto aumento dei reati di odio o a sfondo razziale».

Il sottosegretario è campano ed è difficile che non abbia letto dei richiedenti asilo sparati a Caserta al grido «Salvini, Salvini». E certo avrà sentito il suo ministro mentre spiega che i richiedenti asilo in Italia «campeggiano» e fanno la «pacchia», e che «l’unica emergenza sono i reti commessi da loro». In ogni caso i dati diffusi da Sibilia si fermano a giugno (l’escalation è dell’ultimo mese) e non sono idonei a misurare il fenomeno delle aggressioni razziste perché riguardano i reati in generale, anche i furti.

Intanto la procura di Torino ha aperto un fascicolo per indagare su chi ha lanciato un uovo contro Daisy Osakue a Moncallieri partendo dall’ipotesi di lesioni, senza l’aggravante dell’odio razziale. È la stessa procura che in applicazione delle direttive del procuratore Spataro sta trattando come prioritari i casi di discriminazione a sfondo etnico. Tanto che il pm Bendoni ha chiuso a tempo di record le indagini sul professore di scuola media accusato di essersi rivolto così a un suo allievo: «Cinese di merda». Rischia il processo e una condanna.