E per fortuna che avevano preso le distanze dai commenti sessisti, come aveva annunciato un imbarazzato comunicato del M5S dopo le minacce di stupro partite all’indirizzo della presidente della Camera Laura Boldrini dalla pagina Facebook di Beppe Grillo. Ad andarci giù pesante questa volta è stato Claudio Messora, uno dei responsabili comunicazione del M5S al Senato. «Cara Laura, volevo tranquillizzarti, anche se noi del blog di Grillo fossimo tutti potenziali stupratori, tu non corri nessun rischio!». Parole che nelle intenzioni dell’autore non servono certo a rassicurare, ma solo ad aggiungere un’altra offesa contro la Boldrini. E che, come se non bastasse, danno vita anche al giallo del tweet misterioso.

Messora spiega infatti di aver scritto quelle parole in risposta a un tweet della presidente della Camera: «Chi segue il blog di Grillo non si confronta sui contenuti, ma offende in modo sessista. Sono potenziali stupratori», afferma il testo. Che però viene smentito dallo staff della Boldrini, che lo bolla come falso. Travolto dalle polemiche, Messora fa marcia indietro e in qualche modo chiede scusa, anche se in due tempi. Prima prendendola un po’ alla lontana: «Ok sono stato un po’ avventato e indelicato nei confronti di una signora (un po’ birbantella)», scrive. E poi in maniera più esplicita: «Io ho esagerato col bar dello sport e mi dispiace. Sono sincero: non sono stato di classe. Lo so. Però credo che quello che ha detto una presidente della Camera sia altrettanto grave».

La cosa comunque non finisce lì. E in serata il «caso Messora» viene discusso a palazzo Madama in un’assemblea del gruppo in cui più di un senatore del M5S – in particolare tra i cosiddetti dissidenti – chiede al responsabile della comunicazione di fare un passo indietro.

Non si tratta, però, dell’unico caso del giorno. Anche Rocco Casalino, altro responsabile comunicazione del Movimento, ci mette del suo e se la pende con Daria Bignardi. A Casalino, ex partecipante del Grande Fratello, non è piaciuto il modo in cui la conduttrice ha intervistato il deputato a 5 Stelle Alessandro Di Battista quando l’ha avuto ospite a Le invasioni barbariche. Bignardi è sposata con Luca Sofri figlio di Adriano, condannato per l’omicido del commissario Luigi Calabresi, avvenuto il 17 maggio del 1972 a Milano. Ed è su questo punto che Casalino la prende di mira: «Cara Daria Bignardi -, è ancora una volta l’inizio – ti propongo questa riflessione sulla trasmissione di venerdì sera. Come sarebbe per te se ti invitassi a una trasmissione tv e le domande fossero: come si sente tuo figlio a scuola ad avere il nonno mandante di un assassino? Come è l’aver sposato il figlio di un assassino? E se insistessi su questa domanda come hai fatto tu per il padre ex fascista di Di Battista?».

E’ la tecnica, ormai classica, messa in atto dai vertici del movimento, che attacca chiunque si permetta una critica. E che negli ultimi due giorni oltre a Daria Bignardi, ha preso di mira anche Corrado Augias, Fabio Fazio e per fino il sociologo Francesco Alberoni, nominato ieri «giornalista del giorno» sul blog di Grillo. «Un pestaggio mediatico», commenta Laura Boldrini. «La rete è uno spazio bellissimo ed è una grande opportunità – ha aggiunto la presidente della Camera – ma non può essere usata in questo modo violento». L’attacco alla Bignardi provoca anche la reazione di Enrico Letta. «È scandaloso, non posso non commentare le frasi folli di Grillo verso Daria Bignardi e suo marito. E’ una corsa verso la barbarie, quella intrapresa da Grillo, che appare senza fine – dice in presidente del consiglio dal Qatar -. Non ci può essere tolleranza verso questo di fare politica».

Gli ultimi avvenimenti hanno però accentuato ancora una volta la frattura esistente all’interno del Movimento tra i fedelissimo del leader e gli altri parlamentari, stanchi degli attacchi alle istituzioni che provengono dal blog e dai responsabili alla comunicazione del movimento. «Il confronto con l’avversario e il rispetto per le istituzioni devono essere valori imprescindibili della vita politica – hanno spiegato ieri i senatori Lorenzo Battista, Laura Bignami, Monica Casaletto e Luis Alberto Orellana -. I fatti accaduti e gli attacchi personali dell’ultimo periodo non hanno dato né un segnale positivo né propositivo».