La sua nuova battaglia Beppe Grillo la combatterà al Circo Massimo contro il sindaco di Roma Ignazio Marino. Ormai non passa giorno senza che il leader del M5S dichiari guerra a qualcuno. Se non sono i giornali o i telegiornali (ultimo suo pallino estivo), è il ministro della Giustizia Andrea Orlando o il solito Matteo Renzi. Oppure i suoi stessi parlamentari, ai quali ha vietato di parlare con i giornalisti. Il nuovo scontro si annuncia durissimo e ha al centro la possibilità di tenere la festa del Movimento nel grande bacino del Circo Massimo, lo stesso dove a giugno si sono esibiti i Rolling Stones. Tre giorni – dal 10 al 12 ottobre – in cui sotto il titolo «Italia a 5 stelle» Grillo intende chiamare a raccolta il suo popolo. Il problema è che, nonostante la richiesta di poter utilizzare il Circo Massimo sia stata presentata ai primi di luglio, dal Campidoglio e dal ministero dei Beni culturali ancora non è arrivato il permesso e questo ha fatto innervosire parecchio il leader, ormai sempre più irascibile. Al punto che ieri ha annunciato di voler comunque tenere la sua festa, con o senza i permessi del Comune. Sarà un party «pacifico ma un po’ incazzato» di cittadini, perché «noi siamo gandhiani ma non coglioni» ha scritto sul blog con il solito linguaggio soft che lo contraddistingue.
Va detto che questa volta grillo non ha tutti i torti. Al Circo Massimo si sono svolti eventi certamente non meno rischiosi per l’area archeologica della festa a 5 stelle. Lo stesso grillo nel suo blog ne elenca qualcuno. Oltre al già citato concerto dei Rolling Stones, che ha riempito l’intero bacino di fans, le manifestazioni Race for the cure e quella dedicata ai cibi d’Italia, senza dimenticare la giornata delle Forze armate. Il tutto a prezzi di affitto dell’area da svendita di fine anno (poi modificati). Quindi perché Grillo no?
Da parte sua il Campidoglio getta acqua sul fuoco assicurando che non esisterebbe alcuna opposizione pregiudiziale: anzi fa sapere che il suo sarà un parere positivo ma all’interno di un «tavolo tecnico» che è necessario attivare per le manifestazioni in aree sottoposte a vincoli archeologici. Insomma sarà la commissione di esperti a decidere in modo «vincolante» se la richiesta del M5S è «compatibile» con il Circo Massimo. Si dice «sicuro», l’ex sottosegretario ai Beni culturali e senatore di Forza Italia Francesco Giro, che presto verrà dato il «nulla osta» per l’area; anche perché, osserva, «se fosse negato si tratterebbe di una palese discriminazione», dal momento che «in passato questo permesso è stato sempre concesso sulla base di progetti compatibili». In effetti – spiega il Campidoglio – per la manifestazione M5S, dopo un primo no legato soprattutto per la durata dell’evento, c’è stata una riunione con l’amministrazione capitolina per mettere a punto un nuovo progetto, che è stato depositato lo scorso 20 agosto e che sarà ora sottoposto a un nuovo esame.