Due anni dopo «i bravi ragazzi che lavorano e studiano in parlamento fino alle due di notte», non ci sono più. O meglio, ci saranno pure, ma per Beppe Grillo in passato nella selezione dei cittadini da spedire alla Camera e al Senato è stato fatto qualche errore: «Non eravamo pronti quando abbiamo preso il 25%. Abbiamo imbarcato chiunque dentro», ha ammesso il leader intervenendo l’altra sera a sorpresa alla festa del meetup di Brescia. Il riferimento è ai dissidenti che in questi anni hanno lasciato il M5S ma ora, ha assicurato Grillo, le cose sono cambiate. «Noi siamo una forza straordinaria – ha proseguito il leader del M5S – non sono mai stato così sicuro che se andiamo alle elezioni le vinciamo. Per questo non andiamo. Ma se Dio esiste, e deve esistere per forza, deve succedere qualcosa per cui andiamo alle elezioni. Allora ognuno dovrà decidere».
L’anno scorso, alla vigilia delle elezioni europee, grillo aveva giurato che in caso di sconfitta avrebbe lasciato la politica. Il 41% del Pd lo lasciò senza parole per qualche giorno e alle prese con il Maalox, ma si guardò bene dal rispettare la promessa. Oggi, ripete quasi le stesse parole, senza però azzardare più di tanto. Cosa succederebbe se, nel caso si andasse al voto, dovesse rivincere il Pd? «Se dovessero vincere loro, allora chiedo scusa a tutti, accetto la decisione ma non credo che ciò possa accadere», afferma con prudenza il leader. Che non rinucia alla battuta: «Il Paese sta andando a rotoli, e questi qui – dice riferendosi alla classe politica – sono da neuropsichiatria». «Sanno benissimo che se vanno alle elezioni le vinciamo e in 24 ore sono fuori dai coglioni. Li capisco, abbiamo tutti contro e sono molto, molto assatanati. Siamo in un regime di dittatura, tenetelo ben presente, con la propaganda dei giornali e delle tv complici, a parte qualche rara eccezione». Grillo ha palato anche di immigrazione: «Con l’immigrazione ora si sta identificando un nemico. Il nazionalsocialismo è nato così, Hitler è nato da quel sentimento: quando tutti i tedeschi hanno identificato un nemico comune, l’ebreo. E quando noi inizieremo a identificare il nemico nell’immigrato, io spero non vada così..».