C’è voluto poco per vedere quanto sia fragile l’alleanza con Nigel Farage che Grillo ha imposto ai suoi europarlamentari. E’ bastato che a Strasburgo l’orchestra cominciasse a suonare l’Inno alla Gioia di Beethoven con cui è stata inaugurata la nuova sessione del parlamento europeo e subito tutte le contraddizioni sono venute a galla. Quando infatti, alle prime note, i membri dell’Ukip hanno voltato le spalle alla presidenza manifestando così il loro euroscetticismo, i 17 europarlamentari grillini sono rimasti fermi al loro posto, palesando in questo modo una presa di distanze dall’alleato inglese che certo non avrà fatto piacere a Grillo. E infatti il leader, ieri per l’occasione anche lui a Strasburgo, non gradisce al punto che prima si rifiuta di rispondere alle domande sul perché i s
E’ il solito Grillo quello che va in scena a Strasburgo. Il leader del M5S arriva in taxi davanti alla sede del parlamento europeo e inscena il consueto teatrino con giornalisti e fotografi. Poi non risparmia gli attacchi al premier italiano: «Renzi chi è?», chiede ai cronisti. «Io parlo con la Merkel, incontro van Rompuy, Schultz e Junker». Con il socialdemocratico tedesco, appena rieletto alla carica di presidente dell’europarlamento, ha più di un conto in sospeso. «E’ venuto in Italia a fare campagna elettorale con i soldi pubblici contro di me. Ha detto che sono un venticello che passa. Io sono un venticello che passa? Stai attento Schultz perché io ora sono qua con altri 17».
Sull’immigrazione dice di essere favorevole a una regolamentazione dei flussi perché, spiega, «si stanno creando situazioni incredibili. Se la Finmeccanica vende armi alla Siria, allora sarà la Finmeccanica a caricarsi i costi per gli immigrati dalla Siria. Se dobbiamo accogliere chi scappa dalla guerra, allora dobbiamo chiedeci chi
Grillo attacca l’Italia, ma i suoi prendono le distanze da Farage
Strasburgo. Il leader: "I soldi dati all'Italia finiscono nelle mani di mafia, 'ndragnheta e camorra"
Strasburgo. Il leader: "I soldi dati all'Italia finiscono nelle mani di mafia, 'ndragnheta e camorra"
Pubblicato 10 anni faEdizione del 2 luglio 2014
Leo Lancari, ROMA
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