Beppe Grillo torna a Roma, non annunciato, e partecipa anche al secondo giro delle consultazioni, guidando ancora una volta la delegazione del Movimento 5 Stelle a colloquio con Mario Draghi. Accade nel giorno che dovrebbe precedere la consultazione online sulla partecipazione del M5S al governo, le urne virtuali della piattaforma Rousseau erano previste dalle 13 per 24 ore. Poi tutto viene sospeso.

GLI ISCRITTI sono chiamati a una scelta che oltre a costituire nei fatti un referendum sul nuovo esecutivo, difficile pensare che possa nascere senza i voti dei parlamentari M5S, suona come uno scontro e la chiamata a pronunciarsi sulla figura stessa di Grillo, che in questi giorni ha speso ogni energia per convincere i suoi a partecipare. E a conferma del fatto che il co-fondatore ha deciso di metterci la faccia, a fine giornata compare in un video nel quale chiede ai suoi un attimo di pazienza prima di decidere delle sorti del governo. Anche se Grillo le ragioni dell’ingresso in maggioranza le ha ribadite ancora una volta incontrando i suoi, prima di salire da Draghi. Lo ha fatto sommando alle suggestioni dei massimi sistemi ambientalisti un elemento di carattere tattico e contingente. Secondo Grillo, infatti, appoggiare Draghi è l’unico modo per tutelare Giuseppe Conte e garantirgli il futuro politico che auspica.

È PER QUESTO che Vito Crimi nel rivendicare il sostanziale successo degli incontri con Draghi ha ribadito il concetto di transizione ecologica, ha spiegato che il presidente incaricato ha fornito garanzie sul reddito di cittadinanza e poi ha detto che gli investimenti previsti dal nuovo governo «partono da quelli già previsti dal Recovery Plan del governo Conte».

NELLA CONTA INTERNA ai grillini sul governo, ognuno gioca le sue carte. Così, mentre Crimi e Grillo si intrattenevano con Draghi, il principale esponente del no all’accordo tra i grillini, l’ex deputato Alessandro Di Battista, dialogava su Facebook con il giornalista e star dei social Andrea Scanzi. Di Battista ribadisce la sua contrarietà assoluta alla linea dei governisti, ma precisa due cose.

LA PRIMA è che non lascerà i 5 Stelle. «Andare in un alto partito o fare qualcosa di mio? De-iscrivermi dal M5s? Non ci ho mai pensato, magari posto che io voterò No a Draghi credo che ci possa essere una soluzione ragionevole per permettere al M5s di fare battaglie e continuare ad essere molto incisivo», dice. Poi si infila in un paragone storico per perorare la linea dell’astensione: «Il Pci si astenne sul governo Andreotti e portò avanti le sue battaglie. Credo che con l’astensione ci sia modo di poter incidere», insinua Di Battista. Ma è un ipotesi di compromesso puramente astratta: quelli che nel M5S vogliono entrare nel governo ad astenersi non ci pensano proprio, visto che da giorni ragionano della composizione della squadra ministeriale.

ANCHE DALL’ALTRO lato non si scherza. I fautori del No organizzano un Vaffa-Day online, spostando i codici comunicativi dell’evento che fu fondativo per il M5S nel contesto dell’opposizione a Draghi. C’è anche Di Battista, assieme ad alcuni parlamentari come Paolo Cabras, Jessica Costanzo, Barbara Lezzi, Elio Lannutti, Raphael Raduzzi. Tra i promotori ci sono il consigliere regionale in Campania Maria Muscarà e il consigliere comunale a Napoli Matteo Brambilla. Sono tutti considerati vicini a Davide Casaleggio, che su Draghi non si è mai ufficialmente pronunciato. E a lanciare l’evento Facebook è il salernitano Luca Di Giuseppe, giovane facilitatore del M5S campano che dalla sua pagina promuove le iniziative dell’associazione Rousseau e rivendica che la gestione della piattaforma grillina sia separata dall’azione degli eletti, posizione vicina a quella di Casaleggio Jr.

IN SERATA, si scatena la diatriba per la formulazione del quesito sul quale dovrebbero esprimersi gli iscritti. Prima Grillo chiede che sia il più semplice possibile, mentre altri pretendono che l’opzione dell’astensione venga contemplata. Poi si comincia a dire che il voto potrebbe essere sospeso. Ufficialmente, per «fornire più elementi di valutazione agli iscritti». Di fatto, per trovare la sintesi sulla domanda da porre.