Angela Merkel vuole l’uscita della Grecia dall’euro? Sì, strillava ieri il quotidiano Bild, foglio scandalistico che in Germania vende milioni di copie.

Tradizionalmente di destra, oggi il giornale del potente gruppo editoriale Springer ha come nemico numero uno Alexis Tsipras. In passato quel ruolo toccò al leader del Sessantotto berlinese Rudi Dutschke.

La campagna di stampa anti-ellenica non ha freni, e ieri non poteva mancare anche la volgare ironia sulla festa per la riapertura ad Atene della televisione pubblica Ert.

La Bild dà voce a influenti settori dell’opinione pubblica e della politica tedesca, ma, a quanto pare, sul pensiero della cancelliera l’ha sparata grossa.

Nel corso della giornata è arrivata prima la smentita del portavoce ufficiale, poi della stessa Merkel. «Dove c’è una volontà, si trova anche una strada», ha dichiarato la leader Cdu, riferendosi alle intenzioni nuovamente ribadite di trovare un’intesa con Tsipras.

Nella posizione della cancelliera nulla è cambiato: tira la corda verso le proprie posizioni, ma senza volerla spezzare. Come forse preferirebbero altri, a partire dal governatore della Bundesbank (e suo ex consigliere economico) Jens Weidmann.

A difendere le istanze legittime del governo greco si è fatto sentire ieri Gregor Gysi, che da ottobre lascerà la guida della Linke nel Bundestag: «Tutti devono capire che alle elezioni di gennaio i greci hanno rifiutato l’austerità». Da Gysi anche un’ammonizione: «Se Atene uscisse dall’euro, i contribuenti tedeschi ci rimetterebbero 80 miliardi».

Tra una settimana grande manifestazione a Berlino (e in tutta Europa) in solidarietà con la Grecia: le adesioni aumentano ogni giorno.