Greta sta con i Sami, contro il parco eolico
Norvegia L’ecoattivista svedese appoggia la protesta per difendere la zona dell’allevamento di renne, a Fosen, minacciata dalla costruzione di 151 turbine eoliche
Norvegia L’ecoattivista svedese appoggia la protesta per difendere la zona dell’allevamento di renne, a Fosen, minacciata dalla costruzione di 151 turbine eoliche
Nell’ottobre del 2021 La Corte suprema norvegese aveva stabilito che la costruzione di 151 turbine eoliche a Fosen, nella Norvegia centrale (circa 450 chilometri a nord di Oslo), violava i diritti dei Sami, che da secoli utilizzano quella terra per l’allevamento della renne.
Questa popolazione indigena vive sopra al circolo polare artico nella parte settentrionale della Fennoscandia, in un’area chiamata Sápmi, che si estende dalla penisola di Kola fino alla Norvegia centrale. I sami sono una popolazione con lingua, tradizioni e costumi propri da sempre dedita all’allevamento delle renne. I loro diritti sono stati costantemente calpestati da Finlandia, Norvegia e Svezia; solo nel 1989 fu votata la Convenzione 169 che ne difendeva lo stile di vita, la lingua e la cultura e soprattutto il loro diritto all’allevamento di renne.
Il parco eolico norvegese insiste proprio in un territorio dove questo animale vive e viene allevato. Le pale però allontanano il bestiame che, di fatto, ha abbandonato l’area innescando oltre al ricorso all’alta corte anche manifestazioni molto forti lo scorso febbraio ad Oslo con l’occupazione per giorni di diversi ministeri. A quelle manifestazioni aveva partecipando, venendo anche arrestata, l’ecoattivista svedese Greta Thunberg che allora aveva dichiarato «non sto manifestando contro l’energia verde. I diritti delle popolazioni indigene e la lotta per il clima non possano essere messi l’uno contro l’altro. Non possiamo avere una transizione climatica equa se continuiamo a sfruttare e colonizzare le aree delle popolazioni indigene».
Dopo la protesta dello scorso inverno e le promesse (non mantenute) del premier socialdemocratico Jonas Gahr Støre di affrontare il possibile smantellamento del parco, mercoledì le e gli attivisti Sami sono tornati a prendere d’assedio pacificamente il parlamento norvegese piantando davanti allo Storting le loro tipiche tende. Una protesta che sta continuando e che ha incassato la solidarietà dei parlamentari di SV (il partito della sinistra socialista) e di Rødt (Rosso) uniti nel sostenere che «dopo due anni di violazioni dei diritti umani le turbine di Fosen devono essere demolite e la natura deve essere ripristinata».
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