Gli ultimi sondaggi pre-elettorali in Grecia mostrano una situazione incoraggiante per Syriza. Secondo un’inchiesta d’opinione diffusa ieri dal quotidiano «Efimerida ton Syntakton», il partito di Tsipras otterrà domenica il 30%, superando del 2,5% i conservatori del premier Samaras (in Europa con il Ppe). I nazisti di Alba dorata dovrebbero essere quarti, con l’8%, preceduti di poco dal centrosinistra dell’Ulivo (di cui fanno parte i socialisti del Pasok). Centristi di To Potami e comunisti ortodossi del Kke raccoglierebbero ciascuno il 6,5%.

Preoccupato, il primo ministro Samaras – obbediente esecutore, insieme al Pasok, dei memorandum della troika – tuona contro i rischi di caos e instabilità che deriverebbero dalla vittoria di Syriza: «Vogliono buttare tutto all’aria». Tsipras, dal canto suo, negli ultimi comizi ha fatto appello a tutti gli elettori «indipendentemente dal partito votato fino ad ora», ad appoggiare la proposta «patriottica e democratica» della sua lista.

Domani non solo voto europeo, ma anche ballottaggi delle amministrative. La partita principale è quella della regione dell’Attica, dove Syriza (avanti al primo turno) sfiderà il presidente uscente di centrosinistra, appoggiato anche da Nea Demokratia di Samaras. Potrebbe rivelarsi determinante il comportamento degli elettori del Kke, che nella regione più popolosa del Paese ha ottenuto un buon 10,7%. Sulla base dei risultati di domenica scorsa, più difficile per Syriza conquistare il municipio di Atene.