Si ripete lo scenario di fine stagione dell’anno scorso. Già a marzo il governo si era affrettato ad aprire la stagione turistica riducendo drasticamente le misure di protezione dal Covid19 . Ora è arrivata la resa dei conti con una nuova ondata. Ieri si sono avuti 42 decessi, 3.273 persone colpite, mentre 332 pazienti si trovano in terapia intensiva. In rosso l’isola di Creta e quasi tutte le isole turistiche, mentre non mancano fortissimi focolai nella provincia di Kalamata e in Macedonia.

In un suo proclama, il ministro della Sanità Vasilis Kikilias, un ex giocatore di pallacanestro, ha annunciato che dal primo settembre saranno sospese tutte le licenze del personale sanitario. Una misura drastica per colmare il vuoto del personale ancora non vaccinato, che, secondo sempre il ministro, si aggirerebbe sul 25%. Indicativo della serietà del personaggio è il fatto che, nel leggere il testo scritto, Kikilias sia incorso in una serie di gaffe: al posto di «senza imperfezioni» ha detto «senza pene» e al posto degli «antisettici» ha evocato gli «anticoncezionali».

Kikilias ha anche annunciato una serie di misure che da metà settembre se non renderanno obbligatorio il vaccino, sicuramente renderanno la vita difficile a chi non si è vaccinato. Chi lavora sia nel settore pubblico che in quello privato dovrà esibire un test a settimana, pagando 10 euro di tasca propria. Due i test a settimana che dovranno pagare gli studenti e i docenti universitari, mentre ai non vaccinati sarà impedito accedere agli stadi, a cinema e teatri e ai ristoranti. Stretti controlli con test effettuati nelle ultime 48 ore anche per chi vuole viaggiare senza essere vaccinato. Inspiegabilmente esclusi da queste misure i militari e le forze dell’ordine, tra i quali ci sono già stati numerosi casi.

Il ministro non ha nascosto le sua preoccupazione per il grande numero di non vaccinati, poco meno della metà della popolazione, attribuendo paradossalmente la responsabilità a Syriza e all’organizzazione sindacale dei lavoratori nel settore della sanità pubblica Poedin. Ieri il sindacato ha effettuato uno sciopero di protesta, mentre ha fatto ricorso al Consiglio di Stato contro le nuove misure: «Alla fine il piano del governo è di far pesare sulle spalle degli operatori vaccinati e dei pazienti la sua decisione di rendere la vaccinazione obbligatoria», ha dichiarato il presidente del Poedin Michalis Yiannakos.«La presentazione del vaccino non è stata fatta in maniera corretta. Avremmo dovuto spiegare meglio i vantaggi che ne derivano, anziché pensare di punire chi non si vaccina», ha commentato il direttore di Evangelismos, uno dei maggiori ospedali di Atene.

Dura la condanna delle misure annunciate anche da parte di Syriza, che le definisce «punitive, discriminatorie dei cittadini, catastrofiche per la sanità pubblica e palesemente miranti a favorire i centri sanitari privati». Secondo l’opposizione di sinistra, vi è il «molto probabile rischio che tali misure provochino l’effetto contrario. Una conquista sociale e scientifica come il vaccino non deve essere imposta in modo autoritario con la forza. Il governo segue le sue fissazioni ideologiche e si dimostra molto inferiore a quanto esigono le circostanze, applica una politica criminale e pericolosa e dovrà renderne conto ai cittadini».

Il governo non ha annunciato alcuna misura per il rafforzamento della sanità pubblica, duramente colpita nel periodo in cui dettava legge la troika dell’eurozona e del Fmi e faticosamente ripristinata dal governo precedente. Al contrario, lo stesso premier Kyriakos Mitsotakis ha più volte annunciato, in piena pandemia, la sua intenzione di ridurre il numero degli ospedali e delle strutture sanitarie pubbliche.

Lo stesso scenario riguarda anche le scuole pubbliche che apriranno il 13 settembre. Il governo ha già provveduto alla chiusura di una serie di scuole nei centri più piccoli con il risultato di avere aule in cui si ammassano anche più di 30 allievi. Il sindacato degli insegnanti ha chiesto per il nuovo anno scolastico classi con non più di 15 allievi e test continui e gratuiti sia per il personale che per i giovani alunni.