Dopo quella di Yanis Varoufakis nell’estate del 2015, è l’abbandono più rumoroso nel governo greco. Il ministro degli esteri Nikos Kotziàs ha rassegnato ieri le dimissioni, che sono state accettate, «anche se a malincuore», dal premier Alexis Tsipras. È il risultato dello scontro dello stesso Kotziàs con Panos Kammenos, leader di Anel, il piccolo partito conservatore dei Greci Indipendenti, alleato di minoranza nel governo di Atene.

IL PUNTO PIÙ CALDO dello scontro, ha riguardato l’accordo tra Grecia ed ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, di cui Kotziàs è stato uno dei principali artefici. Kammènos (che è anche ministro della difesa) ha più volte dichiarato che l’accordo sul nuovo nome di Skopje – che lui respinge – non era parte del programma di governo. E l’ormai ex capo della diplomazia ellenica gli ha risposto che il governo aveva parlato apertamente della necessità di trovare una soluzione alla questione, già dal 2015.

Oltre a tutto ciò, Kammènos, in una sua recente visita negli Usa, ha reso noto di aver presentato un suo piano alternativo all’accordo sottoscritto da Tsipras e Zaev sul nome «Macedonia del Nord». Un accordo che è stato di fatto respinto dai cittadini di Skopje al referendum di tre settimane fa e che ora Zaev sta cercando di far approvare in parlamento.

MA KOTZIÀS, che è un indipendente, non ha mandato giù le «dichiarazioni americane»del suo collega: ha ribadito che Kammenos non era autorizzato a tracciare la politica estera del paese. Un clima infuocato, con l’ex ministro dell’istruzione del governo Tsipras, Nikos Filis, che è arrivato a definire Kammènos «il Salvini greco».

Malgrado una parziale marcia indietro del leader di Anel, dopo il ritorno in Grecia e la precisazione che si tratta di posizioni che rappresentano solo i greci indipendenti, la tensione è salita a livelli altissimi. Da quanto è filtrato, Tsipras ha cercato di farla scemare, ma nell’ultimo consiglio dei ministri, la divergenza sulla linea da seguire si è trasformata in uno scontro personale. E il governo ha deciso che, malgrado i contatti con parte del centro democratico, in questa fase non ci si può permettere di perdere il sostegno dei Greci Indipendenti in parlamento, rischiando – quasi certamente – di andare in minoranza.

IL PORTAVOCE DEL GOVERNO, DimitrisTzanakopoulos, ha dichiarato, quindi, che «chi si mostra insofferente può scendere dal treno del governo». Kotziàs ha percepito di non godere del pieno sostegno dei suoi colleghi e ha fatto arrivare sul tavolo di Tsipras la lettera di dimissioni. Che il premier ha deciso di accettare, assumendo, per ora, l’interim del ministero degli esteri.

Il leader di Syriza, prima di partire per Bruxelles,ha sottolineato che la decisione di assumere l’interim è legata alla sua volontà di fare tutto il possibile perché l’accordo firmato con Zoran Zaev, possa arrivare ad una piena e positiva conclusione. Sempre che a Skopje, «il compromesso di Prespes», non si areni definitivamente.