Migliaia di lavoratori greci hanno detto ieri «no» alla messa in mobilità di migliaia di dipendenti del settore pubblico prevista dal governo nell’ambito di una controversa riforma dell’amministrazione statale, prendendo parte ad Atene ad una grande manifestazione in piazza Klathmonos e a una marcia di protesta sino al ministero della Riforma Amministrativa presso piazza Syntagma. Quello di ieri è stato il secondo sciopero generale in una settimana che ha di nuovo visto, fra l’altro, scuole chiuse e il personale degli ospedali pubblici ridotto all’osso proprio mentre i rappresentanti della troika (Ue, Bce e Fmi) tornati ad Atene domenica riprendevano le trattative con i responsabili del governo greco circa la concessione di una nuova tranche di aiuti. «Stiamo lottando per salvare quello che si può, proseguiremo nella nostra lotta», ha detto al termine della manifestazione Odisseas Drivalas, il presidente dell’Adedy (il sindacato dei dipendenti pubblici), mentre il rappresentante di Syriza (sinistra radicale), Dimitris Stratulis, ha detto che «oggi si è vista una marea di gente e ciò costituisce un messaggio chiaro contro il fascismo e le misure di austerità imposte dal governo».