Da quando è iniziato l’accanimento terapeutico nei confronti di Domenico Lucano e del modello Riace, prima con il blocco dei fondi dello Sprar e Cas, poi con gli arresti domiciliari e infine con l’esilio, ho assistito ad una crescita esponenziale della solidarietà di gruppi, associazioni, singole personalità e semplici cittadini, provenienti da ogni parte d’Italia e d’Europa. In un’Italia che sembrava assistere passivamente a tanti soprusi, l’attacco a Riace ed al suo sindaco, simbolo dell’accoglienza dei migranti, è stata come la goccia che fa traboccare il vaso.

Ci voleva un ministro dell’Inferno per scatenare questa marea di solidarietà fattiva (si sono raccolti oltre mezzo milione di euro in poco tempo) e far venire fuori dal grigiore quotidiano la parte migliore di questo paese.
Per questo diciamo: grazie Salvini, grazie per aver fatto scoprire a milioni di italiani il valore sociale e umano delle Ong, grazie alle quali sono stati salvati da morte sicura nel Mediterraneo migliaia di persone. Per vent’anni ho frequentato attivamente il mondo delle Ong e della cooperazione internazionale ed era molto difficile, specie nel nostro Mezzogiorno, spiegare il senso e il valore dell’impegno delle Ong, il cui acronimo certamente non aiuta.

Grazie, per aver fatto scoprire a centinaia di migliaia di giovani che esiste ancora una Destra e una Sinistra, contrariamente alla vulgata molto diffusa che sostiene che sono categorie superate che appartengono al passato. Costringendo lo stesso M5S, che su questo mescolamento delle carte ha costruito la sua fortuna, a dover prendere posizione, e comunque a dividersi rispetto agli attacchi più bestiali portati avanti nei confronti di questa umanità migrante.

Grazie per aver ridato fiato, forza e voglia di tornare in piazza in nome dell’antifascismo- come testimonia anche la grande manifestazione degli studenti della Sapienza- in un paese che non ha mai voluto fare i conti seriamente col suo passato.
E come non ringraziarlo per aver compiuto il miracolo della resurrezione dell’Anpi che sembrava ormai destinata a una progressiva scomparsa legata inesorabilmente all’avanzare del tempo.

Grazie anche, e malgrado tutto, per aver fatto emergere il lato oscuro del nostro paese. Per troppo tempo ci siamo crogiolati sulla bonomia degli italiani – italiani brava gente – malgrado i massacri e crimini contro l’umanità che avevamo commesso nelle colonie africane.

Ha funzionato da catalizzatore, tirando fuori il razzismo che covava nei ceti popolari colpiti dalla crisi e abbandonati dalle forze sindacali e dai partiti della sinistra, distrutti culturalmente da vent’anni di berlusconismo mediatico.
Ci ha posto di fronte a un bivio: o costruiamo una vera sinistra capace di rispondere alle sfide della globalizzazione neoliberista o la guerra tra poveri orchestrata da personaggi della sua stazza, ci travolgerà e ci riporterà agli anni più bui della nostra storia.