(Ciro Saltarelli, Silvia Rocchi I sepolti vivi Einaudi Ragazzi 96 pagine, colore, rilegato, euro 14)
1952-Miniera di Cabernardi, provincia di Ancona. Si estrae lo zolfo, materia prima per l’acido solforico, molto quotato. Trecento operai vivono sottoterra da oltre un mese per scongiurare il licenziamento. Un giovane giornalista si occupa di raccontare la loro storia e quella dei familiari che li sostengono in questa resistenza buia: donne che percorrono 12 km dal paese alla miniera per portare cibo e con la speranza di lanciare uno sguardo o una parola al marito o fidanzato, che per risalire alla «scaletta» deve affrontare 6 ore di cammino in un cunicolo strettissimo. Nell’ottusità del padrone che schiera le guardie a proteggere la bocca della miniera, impedendo a Maria di parlare con suo marito Ernesto, c’è tutta la tensione delle lotte sindacali e il senso ultimo dello sfruttamento. Lo slancio amoroso che alimenta la resistenza è domato solo dalla consapevolezza della giusta causa: il diritto al lavoro. Il reportage di Gianni Rodari, riportato integralmente nell’epilogo, è raccolto e selezionato nelle tavole splendide, lucenti di zolfo, o buie come le viscere della miniera, dipinte e colorate da Silvia Rocchi, eccellente narratrice in immagini del mondo del lavoro e della psicologia umana.

(Danijel Zezelj Fractalia Eris Edizioni 160 pagine, b/n, cartonato, euro 22)
Zezelj è un fumettista e illustratore croato che non usa parole, ma per raccontare il percorso umano di Vincent Van Gogh ha a disposizione Le lettere a Theo, che seleziona e colloca a corollario dei frammenti disegnati che coprono l’ultimo ventennio della vita del pittore. Il silenzio e la forza grafica assoluta, tagliente alla quale Zezelj ci ha abituati, raccontano i giorni cruciali dell’artista e le sue riflessioni sulle tavole mute, ma brutalmente eloquenti, narrano l’ispirazione, la contemplazione e la creazione artistica. Il segno deciso, nel consueto bianco e nero sa restituire bene i soggetti grafici del pittore espressionista, amante dei colori. Si affaccia nelle lettere come nelle tavole quel senso di costrizione dell’anima che, per il Vincent credente, non muore mai, e di nuovo l’ossessione e la meraviglia del creato che palpita in ogni cosa: negli animali, nei paesaggi, nelle anatomie nervose e contorte dagli sforzi del poeta, nel suo trovarsi disarmato di fronte all’inesorabile mistero della vita e alla propria costante ansia di superamento. L’orecchio mozzato, il difficile rapporto con Paul Gaugin, l’ospedale psichiatrico: un gorgo che conosciamo bene narrato ultimamente con successo anche da Julian Schnabel al cinema-stavolta interpretato dal cupo, profondo e spietato Zezelj.

(Alberto Schiavone-Maurizio Lacavalla Alfabeto Simenon BD Edizioni 213 pagine, b/n, cartonato, euro 20)
Scrivere e disegnare la vita di un personaggio realmente vissuto mette sempre di fronte alla domanda di come selezionare e organizzare le informazioni. Qui gli autori del libro dedicato all’immenso scrittore belga Georges Simenon si allontanano dal giogo meramente biografico grazie allo stesso scrittore, che in vita ha tessuto e intrecciato vicenda privata e produzione letteraria. Un alfabeto composto da lemmi che sono personaggi reali e fittizi, luoghi, circostanze e manie, riflessi in altrettante citazioni in apertura di «voce» su colui che per fama e talento collezionava detrattori e ammiratori, ma anche mogli, amanti, memorabili feste di lancio, viaggi. Dalla letteratura alimentare, ai 75 romanzi maigrettiani, dalla gabbia trasparente posta sul tetto del Moulin Rouge, alla fine mai realizzata, alle barche, in giro per il mediterraneo, lo scrittore che riconosceva «l’uomo nudo e l’uomo vestito» finisce atomizzato nei frammenti di un libro che ne restituisce l’universo sensuale e polifonico. La struttura convince, offrendo brani letterari illustrati e altrettante parti biografiche, narrate a fumetti dall’approccio onirico, ombroso, naturalmente frantumato e noir di Lacavalla.

(Giancarlo Ascari Elfo È la nebbia che va… Milieu Edizioni 306 pagine b/n, brossurato, euro 19,90)
Non è un’opera omnia, ma è una raccolta densa e cospicua delle storie milanesi di Elfo: un meridiano meneghino, verrebbe da dire, con un apparato critico che non solo riordina le tappe salienti del suo percorso artistico ed editoriale, ma anche l’humus creativo di un’epoca italiana. Dal gusto per la fantascienza e per il fantastico nelle storie dell’investigatore Paolo Valera, alle strisce per il giornale Secondamano, alle tavole seminali di Identità, segreti, dalle quali nascerà il romanzo Tutta colpa del ’68, pubblicato nel 2008 e oggi, appunto, introvabile, Elfo ci porta a spasso a Milano e nel tempo. Architetto mancato e fumettista per scelta, il suo segno occhieggia alle Americhe, dapprima omaggiando il re dell’underground tratteggiato Robert Crumb, per condensarsi in uno stile molto più schietto ed essenziale, giocato sul contrasto di bianchi e neri compatti, fino ad arrivare alle chine graffiate del ’69, con le quali racconta la strage di Piazza Fontana. Nelle storie ci sono la contestazione studentesca e i pestaggi fascisti, la strategia del terrore, il cinema Rubino e i viaggi in India, le crescenti diseguaglianze socioeconomiche e ovviamente, la nebbia del titolo che trasuda dalle architetture ambrosiane e che talvolta nasconde la polizia pronta a caricare: c’è soprattutto padronanza e versatilità del mezzo, applicate alla narrazione di un passato collettivo ingombrante, ma di certo nostro.

(Marco Taddei & Marco Filicio Marinangeli ll Santo Bisso Edizioni/ Tabularasa Edizioni 56 pagine, colori, copertina morbida con alette, euro 25)
Tra le sorprese indipendenti si distingue quest’albo elegante (del quale esiste anche una versione con sovraccoperta serigrafata) che racchiude la storia apparentemente piccola di Fra Firmino e Fra Tortolino, un missionario anziano e l’altro giovane. La loro impresa evangelica li porta via da una terra angosciata, oppressa da un male oscuro, verso un territorio misterioso che si schiude davanti ai loro occhi con la forza primordiale della natura selvaggia. Dai misteriosi abitanti dell’isola i due riceveranno l’offerta di un altro Santo, un’altra sacra novella da venerare e diffondere. I disegni strabilianti di Marco Filicio Marinangeli sono stati fotografati e messi in composizione sulla pagina; sono figure grandi, iperrealistiche, nelle quali è viva la presenza della meraviglia del nuovo, dello sconosciuto, così come la sofferenza angosciata che trafigge le fisionomie del vecchio mondo. Marco Taddei, plasma il testo come vuole la tradizione delle parabole. È cosa buona.

(Teresa Radice, Stefano Turconi La terra, il cielo, i corvi Bao Publishing 208 pagine a colori, cartonato, euro 20)
In principio era il 2015 e fu Il porto proibito, clamorosa avventura marinara dal lieve ma persistente retrogusto gotico che portò tutti i lettori con il pallino del fumetto storico a gridare al miracolo. Da allora è passata parecchia china sotto i ponti, ma la coppia formata dalla sceneggiatrice Teresa Radice con il penciller Stefano Turconi continua a macinare racconti sempre attualissimi però con lo sguardo rivolto costantemente «altrove». Ne è un esempio il pregevole volume che racconta la ritirata di Russia attraverso gli sguardi ora duri, ora penetranti o disorientati di tre fantaccini «insieme per forza»: un italiano, un tedesco e un sovietico. Tra ricordi di famiglia, reminescenze letterarie che rimandano al Rigoni Stern de Il sergente nella neve e tavole capaci di far convivere la lezione disneyana di character designer come Glen Keane con un meticoloso percorso di documentazione, questa storia di guerra (e pace) colpisce al cuore. L’ennesimo prezioso tassello di una bibliografia dedicata ai lettori da 10 anni in su.

(Stefano Zattera Earl Foureyes – Il buco noir Progetto Stigma/Eris Edizioni 176 pagine a colori, brossurato, euro 29)
Buone notizie per chi rimpiange i fasti di Alias Comics e relativi fumettisti dal piglio rigorosamente indie: il copertinista ufficiale nonché creatore del western postatomico Brenda Cowgirl è di nuovo in pista con il decimo volume del collettivo capitanato fino al 2019 da Gabriele Di Benedetto, in arte AkaB. La particolarità di questa nuova scintillante avventura del detective quattrocchi creato dallo stesso Zattera negli Anni ’90 è quella di far confluire in un volume inedito tutti i personaggi e le saghe accennati dall’autore veneto nel corso della sua ormai cospicua militanza underground. Un’impresa che salta subito agli occhi tra le intricatissime tavole di questo vero e proprio «millefoglie» di suggestioni e generi volutamente in contrasto: romanzo hard boiled, fantascienza distopica, iconografie fifties degne di maestri dell’illustrazione come Norman Rockwell e détournement alla Tamburini. Un’autentica magnum opus che testimonia la vitalità e le ossessioni di uno Zattera mai tanto in forma.

(Barbieri, Cinci Bobby Sombrero – Holy Flamingo! Panini Comics 96 pagine a colori, cartonato, euro 15)
Che cosa si ottiene frullando insieme fantascienza, azione, umorismo e… cinofilia? La risposta più che convincente arriva da Gianni Barbieri, sceneggiatore classe 1968 con all’attivo i serial fantastici Lazarus Ledd e Hammer, più Cristian «Cinci» Canfailla, già visto alle prese sulla miniserie Zeroi. Bobby Sombrero è un cagnone un po’ Han Solo che solca l’iperspazio sulla sua scalcinata astronave con l’unico aiuto del piccolo aiutante Al Pelo, un altro bastardino dalle servizievoli protesi telescopiche. Quando un piccolo affare illecito va storto e un’affascinante gattina promessa in sposa a un tipaccio interstellare s’innamora di lui, a Sombrero non resta che tentare di togliersi dai guai a modo suo… Un curatissimo e pirotecnico divertissement, per rilanciare al meglio un genere poco frequentato dal pubblico italiano al di fuori del mondo Disney: quello degli animali antropomorfi. Scommessa riuscita? Chi ben comincia è a metà dell’opera.

(James Stokoe Godzilla – La guerra dei 50 anni Saldapress 136 pagine a colori, cartonato, euro 24,90)
Non si contano più le incarnazioni del lucertolone radioattivo nato sotto il segno del Sol levante. Con «Gojira», questo il titolo originale del film, nel 1954 il produttore e regista Ishiro Honda (re)inventò il genere dei kaiju eiga, ovvero «film di mostri giganti»: da allora Godzilla ha collezionato innumerevoli incarnazioni a cavallo dei media più disparati. Molti anche i fumetti, con una pletora di manga più molte riletture «Made in U.S.A.». La guerra dei 50 anni, tra le più recenti, raccoglie in un elegante cartonato la miniserie firmata dal canadese James Stokoe, autore dal piglio autoriale molto marcato che in quest’opera colossale mescola sapientemente «alto» e«basso» ripercorrendo con ferreo rigore cronologico le grandi battaglie tra Gojira, gli altri kaiju e gli umani dai fifties al nuovo millennio. Un «fumetto di menare» che trascende il genere grazie all’espediente un po’ alla Melville dell’ossessione del protagonista umano per il mostro ma anche a un comparto grafico assolutamente mozzafiato.

(Luca Negri Controspionaggio. Sull’ascesa e la caduta di Viktor Gaplinsky, broker Coconino Press
120 pagine, b/n, brossurato, euro 24,90)
Un libro non si giudica solo dalla copertina. Ma quella del nuovo libro dell’artista un tempo noto come Regular Size Monster da sola vale l’acquisto. Autore rivelazione del Treviso Comic Book Festival 2018, classe 1998, a poco più di 20 anni Luca Negri si è imposto come uno degli autori più interessanti su piazza. Le sue storie brevi per il collettivo sbucciaginocchi e la disuguale ma interessantissima quasi-antologia Storie di uomini intraprendenti e situazioni critiche per Stigma/Eris Edizioni gli hanno procurato un biglietto di prima classe per il suo primo vero fumetto «lungo». Controspionaggio è una fantasia ucronica ambientata negli anni ’20 del Secolo breve, un’indagine poliziesca e psicologica su un fantomatico «broker» responsabile di accordi oscuri tra multinazionali di nazioni in conflitto. I richiami al manga e a L’arcobaleno della gravità di Thomas Pynchon sono evidenti a partire dalla trama volutamente articolata e ricca di divagazioni. Più che una lettura, una scalata: ma la conquista della vetta ripaga di ogni fatica.

(Gene Luen Yang Dragon Hoops Tunué 448 pagine, colore, cartonato, euro 24,90)
«Tutto quello che avreste voluto sapere sul basket ma non avreste mai osato chiedere»: ecco l’ideale sottotitolo del nuovo best seller realizzato dal sinoamericano Gene Luen Yang. Autodidatta, premio Eisner 2007 per il romanzo (semiautobio)grafico per ragazzi American Born Chinese e una solida nomea di storyteller conquistata come autore delle strip di Avatar – L’ultimo dominatore dell’aria per Dark Horse Comics, con Dragon Hoops Yang si dimostra ancora una volta un formidabile interprete della modalità «pesce fuor d’acqua». Il suo approccio al mondo della NBA infatti è quello di un profano che per capire la complessa realtà che ruota intorno al parquet si affida a chi ne sa di più, nella fattispecie il «coach» della squadra del liceo di Oakland. Mescolando ricordi, testimonianze e vite di atleti leggendari, la storia e la leggenda del basket si fondono in un saggio di giornalismo grafico tanto denso quanto «facile», già premiato negli Stati Uniti da un clamoroso successo di pubblico con oltre 300.000 copie vendute.

(Baron Yoshimoto Seventeen Edizioni BD/JPop 200 pagine b/n e a colori, brossurato, euro 15)
Tra i frutti più succosi del manga Anni ’60 c’è un genere che grazie agli sforzi di pochi editori comincia a far breccia anche in un occidente finora più abituato a narrazioni «action» o sentimentali. Il gekiga, alla lettera «immagini drammatiche», anticipa di qualche anno le storie intimiste, dure e realistiche dei primi graphic novel occidentali. Tra i più brillanti interpreti del gekiga figura Baron Yoshimoto, autore classe 1940 di cui BD/JPop oggi dà alle stampe questa antologia di storie brevi realizzate tra il 1970 e il 1975. Il tema portante è quello dell’adolescenza, di cui Yoshimoto affronta senza reticenze vampate e zone d’ombra. Eros, coscienza di classe, antimilitarismo, consumismo e altre pulsioni primordiali impresse su carta con meticolosità e gusto del grottesco raccontano un Giappone inedito, figlio della contestazione e della rottura con gli immarcescibili costumi tradizionali della nazione. Unico grande assente, il lieto fine: perché sotto la cenere della rabbia giovane ardono braci dense di malinconia.