«C’è un problema serio in seno alla maggioranza rispetto ai progetti strategici, lo sviluppo del Gran Sasso è centrale, non si può tornare indietro, se non ci sarà condivisione chiara, meglio tornare a votare». Il sindaco de L’Aquila, Massimo Cialente, ufficializza la crisi politica nel centrosinistra che governa il Comune dopo una notte di tensione in Consiglio comunale, riunito in una seduta fiume per esaminare e approvare gli oltre 300 emendamenti presentati dalle opposizioni sul testo del bilancio di previsione 2015. Cialente si riferisce in particolare al voto contrario di Sel e del consigliere Pierluigi Mancini su un emendamento «non relativo alle Fontari, ma che avrebbe bocciato l’intero progetto per il quale ci sono 40 milioni del governo e un bando in corso, senza il quale si tornerebbe indietro di decenni». Il sindaco si riferisce a un emendamento presentato dal consigliere di maggioranza Enrico Perilli (Prc) che prevedeva lo stralcio dei lavori degli impianti di Montecristo – sul Gran Sasso – dal piano triennale delle Opere pubbliche. «O si stralcia dal piano d’area la costruzione dell’impianto di Montecristo – afferma Perilli – oppure si riperimetrano le aree Sic (sito di interesse comunitario, ndr), perché in un’area del genere è l’Europa a dirci che non possiamo realizzare quel tipo di impianto».