Stasera gran finale del festival griffato Baglioni, baciato dal successo di pubblico. Uno show – che pur non evitando i luoghi comuni del genere, è riuscito in alcuni frangenti (gli ospiti, l’esordio con Fiorello e e l’intervento di Virginia Raffaele, l’omaggio a De Andrè e Bindi con Paoli e Rea) a regalare qualche squarcio di luce. Meno riuscita la scelta delle canzoni in gara, con qualche picco assoluto (Vanoni, Ron) buon artigianato (Avitabile, Servillo, Paci, Diodato) e il resto decisamente poco memorabile. Ascolti alti anche per la terza serata con oltre 10 milioni 825 mila spettatori e un 51,6% di share (il più alto per una terza serata dal 1999) che il direttore artistico commenta così: «Sono felice del successo perché ritengo che facciamo una tv anche antica per certi e anche un po’ ambiziosa».

E con una stilettata aggiunge: «Siamo abituati all’idea che la tv debba ospitare il medio e la mediocrità. E invece penso che la tv come tutte le forme di arte alta e popolare debba sempre scremare e setacciare il meglio che c’è». Stasera il gran finale con tutti i big in gara, favoriti Meta e Moro, Ron con l’inedito di Dalla e la possibile «sorpresa» dello Stato Sociale, le cui esibizioni con la «super nonna» danzatrice acrobata Paddy Jones spopolano sui social.

E a proposito della band emiliana che giovedì si è esibita indossando magliette con sopra scritti i nomi dei cinque lavoratori Fca di Pomigliano d’Arco licenziati e poi reintegrati da una sentenza della Corte d’Appello, stasera i cinque operai saranno a Sanremo – per fare il tifo per la band. «Sostenere apertamente – sottolineano – di fronte a milioni di persone la causa di 5 operai fa di voi degli uomini di gran coraggio».
Ancora incertezza sulla nuova «incursione» di Fiorello, sicura è invece la presenza di Antonella Clerici, del trio formato da Max Pezzali, Nek e Renga, Laura Pausini e Fiorella Mannoia.