Intorno alle 20 di ieri sera è scattato l’ennesimo colpo di scena nella vicenda di Luigi de Magistris, sindaco (ex) sospeso. Il Consiglio di stato ha respinto i ricorsi del governo e di due associazioni di cittadini contro la decisione del Tar Campania, il sindaco di Napoli resta in carica. Viene infatti confermata la sospensiva del Tar che ha bloccato gli effetti della delibera con cui il prefetto lo aveva sospeso da sindaco per 18 mesi, effetto della legge Severino scattata dopo la condanna in primo grado per abuso d’ufficio nel processo Why not. La decisione di ieri sera è della terza sezione del Consiglio di stato presieduta da Pier Giorgio Lignani: «Nel bilanciamento degli interessi coinvolti – è scritto nel provvedimento – riveste prevalenza quello inerente alla prosecuzione del mandato elettivo».

Non erano oggetto del ricorso i rilievi sulle legittimità costituzionale della Severino, che saranno esaminati dalla Corte suprema. I giudici spiegano che la prosecuzione del mandato da sindaco non è «reversibile per il periodo di estromissione in caso di esito favorevole del giudizio di costituzionalità, mentre ad un suo esito negativo segue la reviviscenza della misura di sospensione medio tempore resa inefficace». E ancora: «La misura di cautela adottata dal primo giudice (la sospensiva del Tar Campania rispetto al provvedimento del Prefetto, ndr) per il suo carattere interinale e la subordinazione della sua efficacia al tempo necessario per la conclusione del giudizio di costituzionalità, si configura conforme agli indirizzi della giurisprudenza della Corte Costituzionale, del Consiglio di Stato e della Corte di Giustizia Ue, tesi a privilegiare l’effettività della tutela giurisdizionale e l’integrità delle posizioni coinvolte dal contendere fino alla decisione di merito».

Così un de Magistris pienamente in carica accoglierà oggi a Napoli lo sciopero generale Fiom del centro sud, che segue quello di Milano, contro il Jobs Act. Partecipazione annunciata molto prima che arrivasse la sentenza. «È una felicità improvvisa perché aspettavamo tutti il verdetto domani (oggi, ndr). Sono molto contento» è il commento a caldo del sindaco. La giornata era cominciata con una conferenza stampa sul progetto “Voci contro il crimine” durante la quale aveva detto: «Ho la convinzione giuridica che l’appello sarà rigettato e in ogni caso rimarrò al mio posto fino alla scadenza del mandato nel 2016. In base all’esito, sarò di più o di meno sindaco di strada». La notizia dal Consiglio si Stato è arrivata mentre de Magistris stava raggiungendo i writers che hanno lavorato al ponte della metro di Chiaiano. Via twitter il commento: «Ha vinto il popolo, hanno vinto i napoletani». Un risultato raggiunto grazie ai suoi avvocati, in particolare Giuseppe Russo, ma anche grazie all’avvocatura del Comune.

Quindi nessun timore? In effetti l’esito non era scontato ma de Magistris aveva comunque lavorato al piano B: il provvedimento di sospensione del prefetto il primo ottobre è precipitato su un consiglio comunale frantumato, il mese e mezzo trascorso è servito a rinsaldare la maggioranza, a cominciare dall’area centrista, ma è altamente probabile l’ingresso in giunta di Sel, con il consigliere Ciro Borriello, a sancire l’appoggio del partito (con la probabile uscita di uno degli assessori tecnici) mentre molto meno tesi sono i rapporti con Sinistra in movimento.