C’è tempo fino all’una e mezza di oggi, dopodiché Pedro Sánchez dovrà tornare davanti al Congresso per un secondo voto di investitura. Stavolta avrà solo 20 minuti per parlare e anche i tempi dei deputati saranno contingentati, per poter votare stasera. Ma le trattative, ieri sera, erano ancora in alto mare. Ufficialmente tutta la mattina la vicepremier Carmen Calvo e la ministra delle Finanze María Jesús Montero (che guidano la delegazione socialista) si è riunita con Pablo Echenique (che invece guida i viola).

I socialisti sostengono di aver fatto nuove proposte a Unidas Podemos, i viola le ritengono insufficienti. «Non vogliamo entrare nel Governo a qualsiasi costo», dicono, e vogliono «competenze per sviluppare politiche sociali sull’uguaglianza, il lavoro, le finanze e la transizione ecologica, per aumentare il salario minimo, approvare una tassa alla banca, ridurre le bollette o estendere l’educazione da zero a tre anni e i permessi di maternità e paternità». Ricordano al Psoe di aver già ceduto abbastanza, di non aver chiesto nessuno dei ministeri “delicati” e di aver accettato il veto su Pablo Iglesias. Nel pomeriggio si sono sentiti al telefono, ma l’incertezza resta.