Dopo l’accordo politico, ecco il programma: ieri è stato compiuto un altro passo avanti sulla strada che porta al governo a guida Linke in Turingia. Centosei dettagliatissime pagine in cui sono elencati obiettivi e progetti della coalizione progressista che vuole condurre nei prossimi cinque anni il Land della Germania centro-orientale con un’amministrazione di cambiamento, dopo oltre 20 anni di dominio assoluto dei democristiani della Cdu.

«Far avanzare insieme la Turingia in senso democratico, sociale ed ecologico» è il titolo dell’impegno sottoscritto da Linke, Spd e Verdi: in concreto significa, fra l’altro, politiche del lavoro contro la precarietà, un anno di asilo nido completamente gratuito, assunzioni di docenti, rafforzamento del tempo pieno a scuola, allentamento del patto di stabilità per consentire investimenti ai comuni, impegno per le energie alternative.

Soddisfazione fra i rappresentanti delle tre forze politiche, e attesa di arrivare finalmente all’appuntamento con il voto del parlamento regionale (Landtag), previsto per l’inizio di dicembre, che dovrebbe portare l’ex sindacalista Bodo Ramelow a capo dell’esecutivo.

La coalizione «rosso-rosso-verde» dispone di un solo seggio di maggioranza rispetto al centrodestra (Cdu ed euroscettici di Alternative für Deutschland, fra loro non alleati), e per l’elezione del governatore è richiesta la maggioranza assoluta dei membri dell’assemblea. Dal terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza relativa, ma se Ramelow venisse eletto in quel modo significherebbe una sconfitta politica.

Rischi di tenuta dell’intesa non dovrebbero esserci, ma nessuno può escludere la presenza di isolati «malpancisti», magari fra qualche verde o socialdemocratico che non digerisce l’accordo con la formazione lontana erede della Sed, il partito-stato della Germania est real-socialista. Un’eredità elaborata criticamente: anche nel preambolo del programma di governo si afferma infatti solennemente il carattere dittatoriale della Ddr, impegnandosi in apposite «politiche della memoria».

Se tutto filerà liscio, Ramelow diventerà il primo esponente della Linke a guidare il governo di un Land. Una novità di grande importanza simbolica a 25 anni dalla caduta del Muro, ma anche concretamente politica, non solo perché sarebbe un segnale di normalizzazione nei rapporti a sinistra in vista di possibili alleanze a livello federale, ma anche in virtù del fatto che i governi regionali sono rappresentati nel Bundesrat, la seconda camera del parlamento tedesco. Che ha voce in capitolo su molte cose, tra le quali, ad esempio, i trattati internazionali.

Non è un caso, quindi, che un capitolo del programma rosso-rosso-verde sia dedicato alla critica del Ttip, l’accordo ultraliberista Usa-Ue di libero scambio attualmente in discussione fra Bruxelles e Washington.