Il Comitato promotore delle #3leggi su Tortura, Carcere e Droghe ha lanciato un appello perché vi sia un intervento immediato sul dramma delle carceri italiane. Il tempo a disposizione perché l’Italia non sia condannata pesantemente e definitivamente per trattamenti crudeli e degradanti nelle nostre prigioni si sta esaurendo e nulla si fa per rimediare all’illegalità di Stato.

Di fronte all’emergenza umanitaria, oltre che sociale, civile e culturale, sono state depositate alla Camera dei Deputati quattro proposte di legge a prima firma Coccia, Migliore, Raciti e Scalfarotto che riprendono i contenuti delle proposte di legge di iniziativa popolare su cui vi è stata una vasta mobilitazione nei mesi scorsi. E’ indispensabile fissare una sessione parlamentare straordinaria dedicata a questo tema.

Lettera aperta al Ministro Cancellieri e ai parlamentari della Repubblica

Dopo il messaggio del Capo dello Stato alle Camere dello scorso 8 ottobre, dopo le polemiche sul trattamento «diseguale» dei detenuti, dopo le inchieste giornalistiche sullo stato delle carceri italiane, che ne è rimasto oggi del grande problema delle carceri fuorilegge?

L’Italia entro la primavera del 2014 non solo deve dare vita obbligatoriamente a un organismo terzo di garanzia nei luoghi di detenzione perché si è impegnata in tal senso con le Nazioni Unite, avendo ratificato il protocollo opzionale alla convenzione Onu contro la tortura. Deve anche dare una risposta alla Corte Europea del diritti dell’uomo che è pronta a condannare per tortura l’Italia e a risarcire migliaia di detenuti per il trattamento subito nelle nostre carceri sovraffollate. Non basterà certo calcolare nello spazio vitale dei detenuti i corridoi nei quali passeranno qualche ora d’aria per farla franca.

Le organizzazioni impegnate nella campagna per le #3leggi di iniziativa popolare sulla giustizia, hanno affidato a un gruppo di parlamentari quelle proposte che costituiscono un vero e proprio programma per una nuova giustizia penale e penitenziaria. Se approvate, rivoluzionerebbero in senso democratico la nostra giustizia penale oggi iniqua e asfittica, restituendo dignità alla parola «garantismo».

Le proposte prevedono: un cambio radicale della legislazione sulle sostanze stupefacenti per smettere di reprimere i consumatori e far uscire i tossicodipendenti dal carcere; politiche di decongestionamento delle carceri a partire dalla abrogazione della legge Cirielli sulla recidiva, da un minore uso della custodia cautelare e dalla depenalizzazione di tutto ciò che riguarda l’immigrazione; l’introduzione del delitto di tortura nel codice penale; l’istituzione del Garante nazionale dei diritti dei detenuti.

Ci appelliamo al Governo, e al Ministro della Giustizia in primis, perché più che tempo di parole è ora tempo di agire, rispondendo così a tutte le accuse di una giustizia che funziona a varie velocità. Ma è anche tempo di finirla con gli interventi retorici o le polemiche strumentali. Per questo ci rivolgiamo anche ai Parlamentari perché diano un senso politico alle proprie parole, fossero state di solidarietà o di polemica.

Serve una sessione parlamentare straordinaria dedicata al Carcere, servono provvedimenti seri ed efficaci, come quello contenuti nelle proposte di legge su cui abbiamo raccolto le firme dei cittadini e che sono state riprese nei testi depositati alla Camera dei Deputati con i numeri 1799/1800/1801/1802. L’Italia deve rispondere all’Europa e all’Onu. Lo faccia bene con riforme che durino nel tempo.

Sul testo della lettera aperta è stata avviata una raccolta di adesioni on line reperibile all’indirizzo www.3leggi.it/sessioneparlamentare