James Damore, un ex dipendente di Google, ha citato in giudizio la società per presunta discriminazione nei confronti dei bianchi conservatori. L’anno scorso questo ingegnere aveva scritto su un documento che era stato poi diffuso, che le donne non sono interessate ai lavori in campo tecnologico e indeboliscono il settore perché non sono in grado di svolgerli con successo, per «cause biologiche» che le portano lontane da quel campo e lontanissime dalla leadership. Perciò era stato licenziato.

L’ex ingegnere aveva anche criticato gli sforzi di Google per aumentare la percentuale di dipendenti appartenenti a minoranze etniche e di donne in posizioni dirigenziali. Ora Damore, insieme a un ingegnere anche lui ex dipendente di Google – David Gudeman – ha fatto causa all’azienda accusandola di discriminare impiegati con idee conservatrici e vicine a Donald Trump.

I due sperano che la loro azione legale possa diventare una «class action» e Damore ripete testualmente «Google discrimina gli uomini bianchi e conservatori», ripetendo e allargando una teoria cara a Trump e a Fox news, l’emittente televisiva di proprietà del tanto conservatore Rupert Murdoch secondo la quale i bianchi, specialmente i maschi bianchi, sono soggetti a discriminazioni e razzismo da parte delle minoranze al potere.