Vico Panettieri è un corridoio strettissimo dove i palazzi, da un lato e dall’altro della stradina del centro storico di Napoli, quasi si toccano. Gli spazi, tra un edificio e quello successivo, sono stati murati per trasformarli in garage. Alla fine del vicolo, in una sala biliardo ricavata da uno di questi vani, Ciro sta organizzando una spedizione con Enzo, il capo del giovane gruppo criminale che cerca di farsi strada armi alla mano nelle gerarchie criminali del centro storico. E’ il quinto episodio della terza stagione di Gomorra, che andrà in onda in autunno su Sky mentre il team di sceneggiatori, guidato da Leonardo Fasoli, sta già lavorando alla quarta serie.

I primi ciak lo scorso novembre in Bulgaria, sono in corso a Napoli gli ultimi giorni di ripresa. Stefano Sollima ha abbandonato il set per lavorare al suo film negli Usa Soldato, sequel di Sicario di Denis Villeneuve. Così i prossimi 12 episodi sono stati divisi a metà tra i registi Claudio Cupellini e Francesca Comencini, che racconta: «Nella seconda serie l’azione era tutta concentrata in un pugno di strade della periferia nord. Nella nuova stagione lo spazio si allarga ma resta una forte unità emotiva. Gomorra utilizza la realtà della cronaca nera per raccontare personaggi da tragedia greca o dramma shakespeariano. Nella prima stagione l’azione ruotava intorno alle famiglie, terreno naturale per questo tipo di narrazione. In quella appena terminata il compito è passato a Scianel, con il suo rapporto quasi incestuoso con il figlio, e a Genny che uccide due volte il padre consegnando il suocero alla giustizia e il proprio genitore al rivale. Questo approccio al racconto ci sarà ancora nella terza stagione».

Protagonista diventa il centro di Napoli e non più la sua periferia: nella storia fa irruzione la paranza dei bambini che per mesi ha terrorizzato le strade di Forcella e i Barbudos, il gruppo criminale sbaragliato dagli arresti, che aveva provato a dare la scalata ai traffici del rione Sanità. Giovanissimi, barbe folte hipster, tatuaggi, nella trasposizione televisiva saranno i ragazzi che fanno capo a Enzo, uno dei due nuovi protagonisti, interpretato da Arturo Muselli. L’altro attore che entra nella serie, Loris De Luna, darà il volto a Valerio, ragazzo borghese della ‘Napoli bene’ che subisce l’attrazione per l’ambiente criminale fino a lasciarsi coinvolgere.

La seconda stagione si è chiusa con i due nemici, quasi fratelli, Ciro e Genny (gli attori Marco D’Amore e Salvatore Esposito) che hanno lasciato dietro di loro una lunga scia di morti. Era la guerra tra il clan egemone dell’area nord, gli scissionisti e i girati: «Odio e ambizione erano alla base del racconto – spiegano -. Nella prossima stagione dovranno fare i conti con le conseguenze delle loro azioni, ci sarà più emotività, guarderemo dentro ai personaggi e ai legami tra di loro». Combatteranno la loro battaglia anche Scianel (Cristina Donadio), senza più il figlio a cui spianare la strada, e Patrizia (Cristiana Dell’Anna), che ha perso la protezione del boss, ucciso da Ciro.