La 55esima edizione dei Golden Horse Awards, la versione cinese degli Oscar che si tiene a Taipei, è stata teatro di una controversia politica in seguito alle opposte prese di posizione di due ospiti della cerimonia: l’attore cinese Tu Men (invitato per consegnare il premio alla miglior attrice di quest’anno), e la regista taiwanese Fu Yue.

«Sono molto felice di essere tornato ai Golden Horse Awards di Taiwan, Cina – ha detto Tu – qui ho la sensazione che entrambi i lati dello stretto di Taiwan siano parte di un’unica famiglia». La sua dichiarazione ha suscitato la reazione della presidente di Taiwan Tsai Ing-wen – candidata alla rielezione il 24 novembre con il suo Partito Democratico Progressista che proclama proprio la non dipendenza dell’isola dalla Cina – che ha controbattuto su Facebook: «Non abbiamo mai accettato espressioni come Taiwan, Cina. Taiwan è Taiwan».

IL DISCORSO di Fu Yue in seguito alla consegna del premio al miglior documentario è stato invece oscurato nella trasmissione dal vivo della cerimonia in Cina proprio perché sosteneva l’indipendenza dell’isola: «Spero che il nostro Paese possa essere trattato come un’entità realmente indipendente. In quanto taiwanese questo è il mio sogno più grande». A quanto riportano «Taiwan News» e «Liberty Times» in seguito all’«incidente» il dipartimento Propaganda del Partito comunista cinese avrebbe addirittura diramato un memo che proibisce ai cittadini cinesi di partecipare ai Golden Horse Awards dell’anno prossimo.
Sulla controversia che è diventata virale online si è espressa anche l’attrice Fan Bingbing, da poco riapparsa dopo le accuse di truffa che l’avevano colpita a luglio: «La Cina non può perdere una parte di se stessa», ha scritto.