Alle 9,37 di ieri, quando le pile 10 e 11 del ponte Morandi di Genova (Nella foto di apertura di questa pagina) sono saltate, un simbolo è finito. Si è sollevata una grande nuvola bianca che ha avvolto i palazzi sui quali svettava il gigantesco viadotto crollato il 14 agosto scorso, provocando 43 vittime.

L’esplosione, e l’abbattimento, sono durate sei secondi, mentre sono state sfollate 3.400 persone dalla zona. È stata la più grande evacuazione della storia della città. Ad assistere all’esplosione c’erano anche Matteo Salvini e Luigi Di Maio che ha attaccato «I Benetton che sono stati più veloci a rispondermi, minacciando azioni legali, che a chiedere scusa ai familiari delle vittime di Genova».

Sul blog delle Stelle l’M5S ha polemizzato contro RaiNews24 perché non ha ripreso Di Maio. «Accuse che fanno venire il sospetto che sia stata una passerella per i politici. Per noi la notizia era la demolizione del ponte e la ripartenza per Genova» ha risposto il Cdr della testata.

«Spero che questa cosa sia vista almeno in piccola parte come se li avessi vendicati, questi morti. Spero di aver mitigato almeno un po’ il dolore dei familiari delle vittime che da oggi non vedranno più una cosa che dava tanta angoscia» ha detto Danilo Coppe, l’esplosivista che ha materialmente azionato la tonnellata di dinamite e plastico che ha demolito le pile 10 e 11». IOn una conferenza stampa dove ha rivelato i dettagli tecnici dell’operazione, Coppe ieri ha raccontato che nel 2003 avrebbe potuto già abbattere il ponte: «Mi chiesero un progetto e un preventivo, ma io sapevo che non se ne sarebbe fatto nulla. Volevano abbattere il Morandi perché costava troppo la manutenzione. Ma alla fine l’abbattimento sarebbe costato troppo». L’azienda Spea ha sostenuto che la richiesta non era dovuta a problemi della struttura, ma a uno studio di fattibilità per valutare la sostituzione del ponte Morandi con un’altra struttura che avrebbe dovuto servire la “Gronda”. Un progetto che è stato abbandonato.

Per realizzare l’esplosione Coppe ha collocato 400 detonatori, duecento dei quali sulla pila 11, e ha creato oltre 5 chilometri di miccia. Per quanto riguarda le polveri Pm10 secondo i demolitori si sono posate dopo quattro-cinque ore dalla demolizione delle pile. «Abbiamo già un dato secondo il quale dopo i primi 40 minuti le Pm10 si erano già abbassate notevolmente, erano sotto il limite dei 50 microgrammi, dopo il picco di 80» ha detto Vittorio Omini, dell’ati dei demolitori. «I dati delle centraline che vengono esaminati dall’Università serviranno per capire se le previsioni che abbiamo fatto sono rispettate. Abbiamo previsto che nell’arco di 4-5 ore non ci sia più niente, che si sia tornati allo stato precedente l’esplosione».

“Oggi festeggiamo la demolizione del ponte Morandi e il primo arrivo del Ponte per Genova che si comincia a vedere – ha detto il sindaco di Genova Mario Bucci e commissario per la ricostruzione – Abbiamo i risultati delle centraline, i dati sulle polveri di amianto ci dicono che l’amianto è assente. Tutto è tornato come prima dell’esplosione. Alle 21.45 (di ieri, ndr.) manderemo gli autobus a riprendere le persone per tornare a casa. Un’operazione di questo tipo, mi dicono gli esperti, non ha eguali”.

La pre-costruzione del nuovo ponte realizzata da Fincantieri è valutata oggi al 50 per cento, sarà completata entro ottobre. Prima sarà assemblata e saldata e in seguito sarà sollevata.