La scuola è finita, ma questa non è un’estate tranquilla e disimpegnata per gli studenti della Marjory Stoneman Douglas High School di Parkland, in Florida, la scuola superiore dove lo scorso 14 febbraio è avvenuto l’ennesimo mass shooting nel quale hanno perso la vita 17 persone, e che ha portato alla nascita del movimento per il controllo delle armi Never Again, organizzato dagli studenti sopravvissuti al massacro.

Con la fine dell’anno scolastico, molti degli studenti della scuola di Parkland hanno deciso di portare il loro attivismo politico on the road, e si sono impegnati in un tour in autobus lungo due mesi, battezzato For We to Life: Road to Change. Il percorso prevede più di 50 fermate in 20 Stati con lo scopo di contattare e radunare i giovani elettori, per sensibilizzarli sul tema delle armi e della campagna per il loro controllo.

Durante la conferenza stampa che ha preceduto l’inizio del tour, è stato evidenziato che uno degli obiettivi principali di questo viaggio è proprio quello di educare i potenziali elettori e portarli consapevolmente alle urne. «Possiamo manifestare. Possiamo mostrare i nostri politici in una nuova luce e assicurarci che siano ritenuti responsabili delle loro decisioni. Ma alla fine il vero cambiamento viene dal voto – ha detto la studentessa Cameron Kasky – La cosa migliore che puoi fare è votare».

Sin dall’inizio questo movimento composto da studenti delle scuole superiori ha mostrato una grande consapevolezza riguardo il potere del voto. In ogni occasione i ragazzi hanno ripetuto che chi tra loro sarà maggiorenne al momento delle elezioni di medio termine che si terranno a novembre, non voterà per i candidati che non prendono posizioni nette riguardo il controllo delle armi e che sono vicini alla lobby delle armi, la National Rifle Association (Nra). «Andremo in luoghi in cui l’Nra ha pagato per dei politici che si rifiutano di prendere semplici provvedimenti che possono salvarci la vita – si legge nel comunicato diffuso dal gruppo – visiteremo un certo numero di comunità che sono state colpite dalla violenza armata per incontrare altri sopravvissuti e usare le nostre voci per amplificare le loro».

Nel gruppo, partito dalla Florida per questo tour, ci sono anche i volti più noti del movimento: Cameron Kasky e i neodiplomati Emma Gonzalez e David Hogg, che con altri compagni di scuola e giovani attivisti provenienti da tutto il Paese stanno cercando di sensibilizzare i loro coetanei, anche diversificando i messaggi a seconda delle realtà che incontrano. A Chicago – prima tappa del tour, città che più che mass shooting vede sparatorie per strada tra gang rivali – buona parte degli incontri ha riguardato la necessità di diminuire le armi disponibili per la violenza urbana.

A marzo centinaia di migliaia di persone avevano partecipato alla March For Our Lives, organizzata a Washington Dc dai sopravvissuti di Parkland, e giá allora si era capito che Never Again era un movimento nato per restare e che vuole fare la differenza. «Abbiamo mostrato ai nostri politici che ci rifiutiamo di accettare la violenza delle armi come un problema irrisolvibile – si legge sul sito del tour – Ora è il momento di trasformare la nostra energia in azione».