Per gli Stati Uniti c’è gas e gas. Quello che usano i regimi alleati e che, pertanto, si finge di non vedere. E quello lanciato dai Paesi “ostili” che va denunciato, a costo di scatenare una guerra. Oggi gli Stati Uniti preparano l’attacco contro la Siria per punire il presunto uso del gas nervino che le forze leali al presidente Bashar Assad avrebbero fatto il 21 agosto a Ghouta. Ma alla fine degli anni ’80, solo per fare un esempio, gli americani sapevano che le forze irachene agli ordini dell’alleato Saddam Hussein facevano un  massiccio utilizzo di armi chimiche nella guerra contro l’Iran ma non fecero nulla per fermarle. A rivelarlo è un servizio speciale della rivista Foreign Policy (FP), venuta in possesso di documenti della Cia recentemente declassificati.

All’inizio del 1988, quindi verso le fasi finali della guerra (durata otto anni) tra Iraq e Iran, il Pentagono apprese attraverso immagini satellitari che Tehran era sul punto di vincere una battaglia decisiva, sfruttando la debolezza delle difese irachene intorno a Bassora. Saddam Hussein a quel tempo era un buon amico di Washington e dell’Occidente nella lotta contro «il pericolo» dell’Iran khomeinista. Se Bassora fosse caduta in mani iraniane, ammoniva un rapporto preparato in quei giorni dall’intelligence Usa, l’Iraq avrebbe perso la guerra. Il presidente Ronald Reagan lesse quel rapporto e vi scrisse una nota per il segretario alla difesa Frank Carlucci affermando che «una vittoria iraniana è inaccettabile». Così la Cia, riferisce il FP, si diede da fare per fornire a Baghdad informazioni dettagliate sui movimenti delle forze iraniane. E ciò avvenne, aggiunge la rivista, nella piena consapevolezza che i soldati di Saddam Hussein le avrebbero respinte con armi chimiche. E così avvenne. Gli iracheni usarono gas mostarda o sarin in quattro offensive del 1988, riuscendo a spostare le sorti della guerra a loro favore (i due Paesi poi raggiunsero un accordo di armistizio.

Gli Usa avevano le prove dell’uso di armi chimiche da parte dell’Iraq sin dal 1983. Sapevano che gli iracheni producevano grandi quantità di gas mostarda per usarle in prima linea contro gli iraniani. Nel 1984 la Cia scrisse che l’Iraq «ha iniziato ad usare gas nervino sul fronte di Bassora». I documenti declassificati equivalgono, ha scritto FP, «a una ammissione di complicità in alcuni dei più atroci attacchi condotti con armi chimiche». Senza dimenticare che durante la guerra Iraq-Iraq gli Usa chiusero gli occhi anche davanti all’attacco chimico ad Halabja del 16 marzo 1988. L’attacco fu realizzato dai militari iracheni con gas al cianuro per rappresaglia contro la popolazione curda che non aveva resistito al nemico iraniano. I morti furono circa 5000. Per questo crimine fu condannato a morte Ali Hassan Abd al-Majid al-Tikritieh. Ma ciò avvenne solo dopo l’invasione anglo-americana dell’Iraq, quando il regime di Saddam Hussein era nemico e non più amico degli interessi statunitensi.