Gli operai della Whirlpool hanno bloccato ieri mattina l’autostrada A3 all’altezza dello svincolo di San Giovanni a Teduccio. Dopo la mobilitazione a Napoli, è stato fissato un incontro al ministero dello sviluppo a Roma il prossimo 29 gennaio. «Sarebbe gravissimo se dal governo ricevessimo ancora una volta generiche parole di solidarietà, senza azioni concrete» sostengono i sindacati Fiom, Fim e Uilm. «L’unica soluzione possibile è il mantenimento della produzione di lavatrici di alta gamma inserendo nuovi modelli che possano raggiungere l’obiettivo della saturazione» aggiunge Rosario Rappa (Fiom). All’incontro in via Molise a Roma è stata convocata anche la regione Campania.

È stata una doccia fredda, per i 450 operai della Whirlpool Napoli, apprendere che, mentre in Italia, i vertici della multinazionale americana siglavano un nuovo accordo con il governo, chiedendo incentivi e ammortizzatori sociali, all’Autorità di Borsa statunitense veniva comunicata l’intenzione di dismettere, in ogni caso, il sito di Napoli est. «Una presa in giro – dice Vincenzo Accurso, uno degli operai, rappresentante della Uilm – per noi e per il governo italiano, spero che tutti se ne rendano conto». In vista dell’incontro a Roma, il prossimo 20 gennaio, gli operai si sono già organizzati con altre iniziative di protesta e solidarietà. A cominciare da sabato prossimo quando, a Cercola, in provincia di Napoli, prenderanno parte alla marcia della pace. Il prossimo sabato, saranno invece, in piazza con le Sardine, nell’appuntamento napoletano, mentre una delegazione di operai raggiungerà Bologna in vista della manifestazione organizzata nel capoluogo emiliano.

«Non vogliamo assistenzialismo, ma il rispetto degli accordi ministeriali, degli italiani, del lavoro» dicono gli operai.