Visioni

Gli operai che venivano dal sud, una storia italiana

Gli operai che venivano  dal sud, una storia italiana

Incontri «L’acqua calda e l’acqua fredda», un doc sulle acciaierie Valbruna. Gli autori, Giulio Todescan e Marina Resta raccontano la loro ricerca

Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 19 agosto 2015

L’acqua calda e l’acqua fredda è un piccolo film, difficile da trovare nelle sale, che racconta una storia insolita, di quelle che ormai si pensa appartengano solo al passato. L’informazione ogni giorno urla all’invasione di immigrati da cui saremmo travolti dimenticandosi però la fuga dei giovani italiani da un territorio – come è il nostro Paese – incapace di dare le giuste risposte ad ambizioni, competenze, sogni. Il sud Italia, in particolare, da decenni vede attuarsi quella dismissione lenta, inesorabile, cui pare non esserci soluzione possibile.
La storia delle Acciaierie Ferriere Pugliesi, narrata in questo documentario, è un esempio di come un’eccellenza del Meridione, capace per sessant’anni di dare lavoro a una regione con pochissime risorse, possa venire smantellata più per interessi politici che per una reale strategia di investimento economico.

 
La «Stalingrado barese», così veniva chiamata la fabbrica di Giovinazzo, celebre anche per le conquiste sindacali che migliorarono le dure e insalubri condizioni di lavoro, viene chiusa agli inizi degli anni Ottanta.
E qui inizia la storia di un’altra acciaieria, la Valbruna di Vicenza, proprietà della famiglia barese degli Amenduni, che proprio negli anni ’80 decide di appoggiarsi agli uffici di collocamento di Giovinazzo e dintorni per reclutare i nuovi assunti. In pochi anni a Vicenza si forma una piccola comunità di operai meridionali, in molti casi figli dei lavoratori delle Afp. Oggi più di metà degli oltre mille dipendenti dello stabilimento provengono dal Sud.

 
Il documentario è fieramente autoprodotto dai suoi due registi, Giulio Todescan, giornalista vicentino già coautore del doc Good luck Vicenza, sulla base militare Dal Molin, e Marina Resta, videomaker pugliese trapiantata in Veneto autrice del documentario Milano fa 90 (con l’ottimo lavoro alle musiche di Luca Scappellato). «Il lavoro parte in realtà da uno studio del sociologo Devi Sacchetto, che ci aveva incuriositi – spiega Todescan, – La Valbruna era un caso di recente immigrazione nazionale. L’immigrazione interna era molto studiata negli anni Sessanta e Settanta, a Torino, a Milano, con grandi masse che si spostavano da sud a nord. Non è un caso che tra i nostri riferimenti ci sia Milano, Corea, l’inchiesta di Franco Alasia e Danilo Montaldi (oltre a Le ferriere tra gli ulivi, della storica Antonella Pugliese). Era un fenomeno molto visibile, concentrato. L’immigrazione odierna invece è più dispersa e quindi è meno evidente. Gli operai che abbiamo intervistato erano contentissimi di essere finalmente raccontati; soffrivano la mancanza fino a oggi di un riconoscimento, esigenza che ha anche guidato la nostra scelta di confrontarci con questa storia».

 
Gli operai dunque riacquistano visibilità, e anche la dignità del loro lavoro, che in tempi di crisi come questi diventa quanto più prezioso. «Il montaggio è stato costruito intorno alle interviste – racconta Marina Resta – Al tempo stesso è impostato come un flusso, un racconto corale. La Valbruna viene vista soprattutto dall’esterno, ma in questo caso il ruolo del fuoricampo è importante. L’acciaieria è osservata da fuori, raccontata con le parole, perché a noi più di tutto interessava questa piccola comunità di meridionali nella Valbruna. Volevamo sapere come ogni operaio la vive a livello personale più che lavorativo».

 
«Abbiamo cercato di costruire un cortocircuito geografico e storico – continua Resta – che mette a confronto due città, oltre che generazioni diverse di lavoratori. La sequenza finale è importante, il paese di Giovinazzo, con il suo mare. Il futuro del Sud è questo, il ritorno alle attività antiche come la pesca, ma anche il turismo. Un ritorno al paese soprattutto».
Sul blog del film lacquacaldaelacquafredda.wordpress.com è possibile contattare gli autori per organizzare proiezioni e incontri.

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento