Una serie di eventi «sobri e il più possibile senza enfasi» anche se l’oggetto «è qualcosa di eccezionale», ammette Mario Tronti, presidente del Centro riforma dello stato, alla presentazione dei festeggiamenti dei cento anni di Pietro Ingrao, ieri a Montecitorio. Cinque appuntamenti rivolti «a tutti quelli che quando sentono Ingrao riconoscono anche qualcosa di se stessi». E chi, a sinistra, può sostenere con onestà di non dover qualcosa a Ingrao? Un’occasione per parlare «non solo del passato ma anche di un presente turbinoso», spiega ancora Tronti.

on lui anche Celeste Ingrao, una delle figlie: «Ci sono scritti di 15-20 anni fa che, per fortuna e purtroppo, sono di stretta attualità. Per fortuna perché ci si rende conto che questo pensiero non si esauriva nella stretta attualità ma aveva un orizzonte ben più vasto; purtroppo perché temi emersi 20 anni fa sono ancora lì come erano, cioè irrisolti». Dal tema della pace e della guerra, a quelli dell’intreccio fra sociale e politica (su questo sorprende per contemporaneità un inedito che sarà pubblicato dal manifesto nell’inserto in edicola martedì). E via via, fino alla pratica del dissenso: a sessant’anni dal celebre «Non sarei sincero se non dicessi che non sono stato persuaso» (1966, XIesimo congresso del Pci), la liturgia dell’unanimismo e il diritto al dissenso sono ancora all’ordine del giorno, a sinistra. Molti i patrocini istituzionali (Presidenza della Repubblica, Camera, Senato, Regione Lazio, Roma Capitale) «perché Ingrao è stato un protagonista delle nostre istituzioni» oltreché «della vita sociale e culturale del paese», dice Maria Luisa Boccia.

Il primo appuntamento, il 31 marzo, affronta subito il nodo del «Perché la politica» alla Camera alla presenza di Sergio Mattarella, con un saluto della presidente Boldrini, interventi di Reichlin, Zagrebelsky, Rossanda e Poggi. Sempre alla Camera, il 16 aprile, sui tre anni di presidenza della Camera di Ingrao con la presentazione della raccolta degli interventi parlamentari 1976-1979, con Napolitano, Scalfari e Casini. Il 18 aprile a Villa Torlonia una mostra di Alberto Olivetti con la presentazione del volume «Per un ritratto di Pietro Ingrao» (Ediesse), sulla poesia di Ingrao «non un’acquisizione a latere ma una delle polpe del politico», come dice lo stesso Olivetti. Il 22 aprile alla Fondazione Basso la presentazione del quarto volume degli scritti di Ingrao, «Coniugare il presente» (Ediesse). Infine il 5 maggio un omaggio al primo amore, il cinema, che abbandonò nel ’36 per l’irrompere della guerra in Spagna, con Ettore Scola e Nicola Campiotti.