La ricerca pubblicata sulla rivista «Biological Conservation», frutto di una revisione globale di 73 studi sulla popolazione di insetti nel mondo, parla senza mezzi termini di «catastrofico collasso degli ecosistemi della natura». Semplicemente perché gli insetti stanno precipitando inesorabilmente verso l’estinzione. Più del 40% delle specie rischia di estinguersi nei prossimi decenni, con una riduzione al ritmo del 2,5% all’anno (un tasso di estinzione più alto di otto volte rispetto a quello di mammiferi, uccelli e rettili. Le cause principali sono note a tutti: la perdita dell’habitat naturale, la conversione all’agricoltura intensiva, l’eccessiva spinta all’urbanizzazione, l’inquinamento (in particolare quello da pesticidi e fertilizzanti), gli agenti patogeni e le specie introdotte e il cambiamento climatico. Il suggerimento dei ricercatori sembra quasi un monito alla Ue: «Serve un ripensamento urgente delle attuali pratiche agricole, in particolare una seria riduzione dell’uso dei pesticidi e la loro sostituzione con pratiche più sostenibili ed ecologiche, inoltre dovrebbero essere applicate tecnologie efficaci di bonifica per pulire le acque inquinate sia in ambienti agricoli che urbani». Gli insetti sono gli «abitanti» della Terra più numerosi (e più utili) e superano gli esseri umani di 17 volte.