Vicenda complessa quegli degli inglesi Depeche Mode, band di 4 elementi di cui 3 suonano sintetizzatori, emersa con un pop elettronico leggiadro e «beatlesiano» appena prima che il principale compositore, Vince Clarke, la abbandoni. Il gruppo, che si specializzerà nei suoni «trovati» e campionati, opta quindi per sonorità oscure fino a realizzare una sorta di «trilogia berlinese» con un sound sempre più dark-industrial, proprio mentre la darkwave sta tramontando. Il terzo capitolo della «trilogia», il morboso Black Celebration (’86), gode di arrangiamenti elettronici ricchi ed enigmatici che ispireranno la multistratificazione della produzione successiva. Un sottile gioco psicologico si dipana ora tra il songwriter Martin Gore e il cantante Dave Gahan, che via via si identifica nelle liriche tetre, nichiliste, vagamente omoerotiche del primo, fino a diventare con gli anni un tossicodipendente all’ultimo stadio, non distinguendo più tra pose da rockstar tenebrosa e vita reale.

IN UN MOMENTO storico non certamente ricettivo verso il synthpop, i Depeche Mode riescono a fare confluire tutta la loro scienza del campionamento e della produzione in Violator (’90) un album electropop malinconico e pulsante, che li consacra. Diventano ancora più celebri con il seguente Songs Of Faith And Devotion, che mescola l’elettronica con spunti violentemente rock e gospel. Dopo il più maturo e riflessivo Ultra (’97), dove l’eterogeneità stilistica fluisce sottotraccia, la band avrà ancora poco da dire, anche se farà uscire dischi di tutto rispetto come Exciter (’01) o Playing The Angel (’05). La traiettoria dei Depeche Mode non è stata comune. Considerati un gruppo di serie B dai grandi ensemble wave e new romantic degli anni ’80, esploderanno (primariamente nel difficile mercato Usa) proprio quando questi ultimi saranno considerati sorpassati. Subiranno a lungo la fama di musicisti scarsi, ma nei ’90 verranno considerati i padrini di vari generi elettronici à la page. Le loro dinamiche interne resteranno spesso inafferrabili. ma almeno fino a Songs Of Faith And Devotion contribuiranno a generare un album sorprendente dopo l’altro.
Rilasciato dalla Mute, il box Mode contiene, rimasterizzati, tutti i lavori in studio dell’ensemble, oltre a quattro cd di B Side, Single Version e rarità (avrebbero potuto essere di più). Purtroppo vi compaiono solo due inediti assoluti.