Siamo andati a vedere lo spettacolo di teatro per ragazzi La ricetta della strafelicità. Mi spiegate cosa sono una ricetta e cosa sarebbe questa strafelicità?
«La strafelicità è come la felicità». «No. Di più. Perché se tu sei strafelice sei più che felice. Sei felicissimo». «Sì. È facile. Vuol dire che sei molto felice. Vuol dire che non sei mai stato così felice nella tua vita». «La ricetta invece sono come quelle per cucinare». «Mia mamma ha un libro di ricette per preparare da mangiare». «A me lo spettacolo è piaciuto perché faceva anche ridere». «Anche a me è piaciuta la musica e anche l’attore perché è stato bravo a imparare tutto a memoria e poi era molto simpatico, per me. È stato molto bravo e molto simpatico». «Stra è una parola che vuol dire un po’ come super. È come la super felicità. Cioè una felicità ancora più grande della felicità normale. Vuol dire che tu sei veramente molto felice. Troppo felice».

Nello spettacolo si parlava di ciò che occorre per essere felici. Tornati a scuola, il giorno dopo, abbiamo scritto un testo individuale sul quaderno blu. Ognuno di voi doveva scrivere la sua ricetta della strafelicità. Con tutti gli ingredienti. Come è stato il lavoro?

«A me è piaciuto molto perché mentre lo facevo mi sentivo felice, rilassato. Mi sembrava che mentre facevo la ricetta, per me, mi sembrava che ero già un po’ felice di farla». «Beh, naturale. Se invece facevi la ricetta della non felicità, per me ti sentivi già male».

«A me lo spettacolo non è piaciuto molto perché delle volte non capivo cosa diceva il presentatore. Il microfono non funzionava bene». «Poi c’è anche il libro della Ricetta della strafelicità perché lui ha scritto anche un libro con quel titolo. Il titolo del libro è lo stesso dello spettacolo di teatro». «Il libro mi sembra che l’ho letto. Me lo ha regalato mia mamma quel libro lì. Mi sembra. Non ne sono sicura. Cioè, me lo ha regalato ma io devo ancora leggerlo».
«Io non sapevo bene che ingredienti metterci, all’inizio. Poi mi sono iniziati a venire in mente». «Per me la Nutella è un ingrediente della felicità. Almeno per me».
Va bene, iniziamo a parlare degli ingredienti. Ognuno di voi me ne legge alcuni della sua ricetta.

«Io ho capito che poi era un testo ad elenco, maestro. Perché anche le ricette della cucina sono testi regolativi». «Sì, ma anche un po’ fantastici. Perché le nostre ricette non sono ricette vere. Voglio dire: ricette che funzionano». «E tu come fai a dirlo? Magari funzionano!» «Io come ingrediente della strafelicità ho messo la pizza con sopra le patatine fritte, tanti amici, le vacanze e giocare sempre a calcio con gli amici». «Per me alcuni ingredienti sono il tablet, la musica e il pesce fritto». «Anche per me la Nutella. Pochissime moltiplicazioni e pochissimi compiti. Un po’ di allegria. Un po’ di pazienza per non innervosirsi». «Per me un po’ di gioia. Anzi, un pizzico di gioia. L’album dei calciatori. Un po’ di pensieri e un po’ di colori». «Per me un po’ di PS4 e Xbox360. Dieci Lamborghini. Tantissimi abbracci. Un pizzico di fantasia». «Per me la ricetta della strafelicità…Cioè, nella mia ricetta della strafelicità non possono mancare tre ingredienti importantissimi, almeno, per me sono importantissimi». «Quali?» «Ah, già, scusate, mi ero dimentica di dirli. Per me i più importanti sono…Essere sempre con i miei amici J. E K. E star sempre con la mia famiglia».

«Per me avere un po’ di soldi. Anzi, un bel po’. Insomma, per me più soldi hai e più è facile che sei felice».

«Per me il mio tablet, i miei amici e i miei genitori». «Per me i più importanti sono la mia famiglia, la scuola, i soldi». «Per me i più importanti sono la allegria, che nessuno è malato e un po’ di pazzia». «Anche per me i più importanti sono la salute, la famiglia e una casa». «Anche per me la Nutella, una bicicletta, una famiglia che si vuole bene come la mia e amici, tanti amici. Più amici hai e più sei felice, secondo me. Perché io non ho mai visto una famiglia o un bambino che non è felice, se loro hanno tanti amici».