Edoardo Ferrario non nasce come youtuber, così come lo vediamo in rete nelle esilaranti mini puntate della web serie Esami (www.youtube.com/channel/UCwNN2woj8KTUrEfoiNktQHw). Anzi, volendo essere precisi, non lo è proprio. I suoi primi monologhi umoristici – quelli che in inglese vengono definiti stand-up comedy – lo vedono protagonista su La7, nel programma Un due tre stella, e poi su MTV. Scherza, fa satira, prende in giro un modo di fare cronaca soprattutto nei telegiornali.

E piace, veramente.
Ma non è la sua strada e contrariamente a molti suoi colleghi, ha deciso di utilizzare la frontiera del web abbandonando il mezzo televisivo e il pubblico «salottiero» con l’ambizione di intercettare un’audience «altra». E ha creato così un canale su YouTube (www.youtube.com/user/EdoFerrario) che utilizza per trasmettere i suoi video girati nei locali dove si esibisce. Fa il comico all’inglese, cerca il contatto diretto con i fan grazie a una parlata semplice e furba.

Improvvisa perché così si fa – o così, almeno, fanno gli stand-up comedians inglesi e americani a Saturday Night Live. Resta però la curiosità: «perché questo passaggio dalla tv a internet?»
«Avevo in mente di scrivere Esami già da diversi anni – spiega – e visto che è molto difficile proporre contenuti su piccolo schermo, ho deciso di farlo sfruttando le potenzialità della rete». Dalla tv ad internet, «così insieme a una dozzina di amici abbiamo girato la serie. L’idea di proporla in tv ci è venuta, ma i tempi sarebbero stati troppo lunghi ed avere un riscontro diretto sarebbe stato sicuramente difficile. L’unica cosa sicura è che ne avremmo perso il controllo diretto. Youtube, invece, è decisamente un mezzo più libero e adatto un pubblico giovane come quello degli universitari. La scelta si è rivelata vincente: in pochissimo tempo abbiamo avuto tantissime visualizzazioni e un ottimo riscontro».

Esami – diretta da Matteo Keffer e Maurizio Montesi con Ferrario protagonista (nonché autore dei testi), è una webserie ben scritta – con qualche guest star d’eccellenza (Caterina Guzzanti fra gli altri) e un attenzione non comune per i temi trattati. Ci si aggira fra gli ambienti universitaridi, si discute – e magari la si mette in burla – sulla carenza di aule, della casta (e dei favoritismi) di alcuni docenti e ci si sofferma sulle difficili aspettative per il futuro e ogni episodio si concentra su una facoltà diversa. Edoardo Ferrario, insomma, prova a inventarsi un nuovo modo di fare comicità mettendo alla berlina l’Italia vera (l’Italia dei giovani), con i suoi pro e i suoi contro.

«Lo spunto di partenza – spiega l’attore nato a Luino – mi è venuta quando frequentavo l’università, e con gli amici facevamo un po’ a gara a chi sosteneva l’esame più strano. Molti aneddoti, infatti, sono veri, vissuti in prima persona. L’esame in sé, poi, sembra proprio uno sketch. Osservo le persone – un po’ come fanno Verdone o Guzzanti – e cerco di trovare la parte comica di ogni situazione. Non è un lavoro semplice…»

E il futuro?: «Non nego che mi piacerebbe portare i miei sketch in televisione. Il fatto che i produttori si stiano interessando al web è un segnale positivo. Ma se voglio essere onesto, non ho un mezzo preferito: tutti hanno un loro pubblico e, a modo loro, uno spazio per la comicità».