Con grande piacere rivolgo i miei auguri più sinceri di buon compleanno al manifesto. Auguri a tutti voi per questi cinquant’anni di impegno e informazione.

Auguri per un percorso fatto di orgoglio e costanza, capace di alimentare una narrazione originale e spesso controcorrente.

Dietro il manifesto c’è stata e c’è tuttora un’appassionata comunità. Persone che condividono un’idea del mondo e una militanza che ha fatto la storia della sinistra italiana.

Le ragioni di un percorso lungo mezzo secolo hanno come tratto distintivo il sentimento di urgenza perché su alcuni temi, bisogni, battaglie deve sempre essere tenuta accesa una luce.

Come tanti altri cittadini, sin da giovane ho guardato con attenzione e interesse a quello che veniva riportato sulle pagine del manifesto: un quotidiano che ha sempre cercato di non adagiarsi, lavorando per essere spazio di pensiero critico e fucina di riflessione.

Giornale di formazione e occhio instancabile su ciò che di nuovo poteva emergere nella nostra società: fermenti culturali, movimenti di opinione, riconoscimento di nuovi diritti, lotte per il lavoro, per lo studio, non da ultimo lotte per l’ambiente e per la tutela dei beni comuni.

E ancora la sfida del web quando erano ancora poche le realtà editoriali a misurarsi con quella tecnologia che di lì a poco avrebbe rivoluzionato il mondo dell’informazione e non solo. Segno di quella volontà mai sopita di mettersi in discussione, oltre che di creare dibattito, di innovare, anticipare, testimoniata anche dalle prime pagine sempre originali.

In questi cinquant’anni, inoltre, accanto a uno sguardo sempre aperto sul mondo c’è stato quello mai distratto sulle diseguaglianze con l’incessante impegno di denunciarle e combatterle.

Un impegno che come cittadino, e oggi anche come Presidente della Camera, non mi hai mai lasciato indifferente. Le diseguaglianze continuano a caratterizzare le società occidentali contemporanee, a dispetto di quanto affermato dalle rispettive Costituzioni democratiche.

Ai divari economici, culturali, territoriali, così come alla mancanza di pari opportunità, la nostra comunità è chiamata a dare delle risposte.

Il manifesto ha sempre fatto la sua parte, contribuendo a mettere in evidenza le disparità nel nostro Paese e nel contesto internazionale. Lo avete fatto dando voce alle minoranze, a chi è ai margini, e portando avanti punti di vista liberi, critici e orgogliosamente di parte.

La democrazia ha bisogno di questo per poter vivere: di un dibattito vivace e stimolante, del confronto – anche acceso – tra opinioni e prospettive diverse.

In questi cinquant’anni il manifesto non ha mai cessato di alimentarlo, mettendo al centro il tema del lavoro e delle contraddizioni del sistema capitalistico, le conseguenze della globalizzazione e di un sistema sociale ed economico non sostenibile, raccontando storie di migrazioni ed evidenziando i limiti, quando non le ingiustizie, delle politiche migratorie. Così come ha dato conto delle battaglie per l’acqua pubblica, prima e dopo il referendum del 2011.

Auguri allora, perché questo percorso critico e indipendente continui con lo spirito che lo ha contraddistinto e lo sguardo sempre rivolto verso il futuro.

Roberto Fico è il Presidente della Camera dei Deputati