Gli ispettori del ministero della Pubblica amministrazione ieri hanno avviato ufficialmente la loro indagine sui vigili assenti la notte di Capodanno: hanno incontrato il comandante Raffaele Clemente, e hanno visionato alcuni documenti. Intanto dal fronte politico è arrivato l’endorsement di Beppe Grillo: «Forza vigili!», ha scritto sul suo blog. Secondo il leader dell’M5S, l’accanimento contro i fischietti romani «serve a distrarre da mafia capitale e ad agire con misure restrittive: un Jobs Act per il pubblico impiego». Infine la Uil è tornata ad attaccare i dati diffusi sulle assenze, sostenendo che non sono attendibili e che si tratta solo di una «bolla mediatica».

«Stiamo studiando le carte»

Il Campidoglio è al lavoro, e il comandante Clemente, con l’apposito pool affidato alla vicecomandante Raffaella Modafferi, ha cominciato a studiare alcuni documenti con gli ispettori inviati dalla ministra Marianna Madia. Il Comune ha sottolineato che «il riferimento alle 44 posizioni risultate palesemente fallaci, cioè prive di una qualsiasi giustificazione fondata per l’assenza dal lavoro, non riassume la totalità delle anomalie e non deve essere confuso con i dati generali che certificano comunque una eccezionalità difficilmente spiegabile, con un tasso di assenteismo dell’85%, e con percentuali di assenza per malattia pari al 75% del totale (571 agenti), a fronte di una media attesa per il periodo tra il 6-7%».

«A questi numeri – ha proseguito il Campidoglio – vanno aggiunti il 10% di assenti che ha usufruito della legge 104 (81 persone), un 8% che ha dichiarato di assentarsi a seguito della donazione di sangue (63 agenti), e infine altri che a titoli diversi (congedi parentali ecc) non hanno lavorato pur essendo di turno». Insomma da parte dell’amministrazione guidata da Ignazio Marino si tende a non abbassare i toni della polemica contro i vigili, e anzi si continua a mostrare decisamente un piglio duro.

«Colpa del virus (informatico)»

I dati sono contestati, come abbiamo anticipato, dalla Uil: che spiega l’errore compiuto dal Comune appellandosi a un virus informatico, che avrebbe bloccato l’aggiornamento delle liste proprio a ridosso delle festività. «I dati ufficiali, a quattro giorni di distanza, non escono perché, come abbiamo appreso questa mattina, dal 16 ottobre un virus informatico ha bloccato tutti gli elenchi del personale reperibile – dice Lorenzo Croce, Uil Fpl Lazio – Quindi le chiamate di personale sono avvenute su elenchi vecchi che paradossalmente hanno portato a chiamare in servizio pensionati, malati gravi, trasferiti, persone non più appartenenti al Corpo. Questa è la prova della bolla mediatica creata ad arte per coprire lo sfacelo amministrativo».

Cinquestelle contro il Pd

Beppe Grillo, pubblicando sul suo blog la lettera di David, un vigile urbano di Roma, attacca il governo e la giunta Marino: «L’accanimento mediatico contro i vigili di Roma da parte del governo e dei giornali al suo servizio – scrive il leader M5S – ha due obbiettivi precisi. 1) Distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dalla vicenda di mafia capitale collusa con i politici del Comune (a proposito Marino e Poletti quando vi dimettete?) 2) Criminalizzare una categoria sul piano mediatico per agire con misure più restrittive nei confronti di una parte del pubblico impiego».

L’assemblea (negata) dell’Usb

E mentre i confederali devono districarsi tra l’insoddisfazione crescente dei dipendenti pubblici e le accuse ai vigili di aver fatto ricorso a mezzi disonesti per assentarsi, l’Usb è invece più assestata sulla linea della difesa dei caschetti bianchi, e per domani ha indetto un’assemblea di tutto il personale capitolino (che però in serata il Campidoglio ha negato per motivi tecnici): «Vogliamo difendere la qualità dei servizi pubblici e il salario. Su tutta la partita del contratto decentrato campeggia la vicenda dei vigili, oggetto di un attacco politico e mediatico che colpisce tutto il pubblico impiego», dice Caterina Fida