Il 10 gennaio 2018 la Corsica è diventata una collettività territoriale (regione) unica, sostituendo così quella divisa in due dipartimenti (Alta Corsica e Corsica del Sud). Il presidente del nuovo organismo è Gilles Simeoni, il giovane avvocato autonomista che nel 2014 era stato eletto sindaco di Bastia.

 

L’attuale presidente della Corsica Gilles Simeoni, in piazza a Bastia lo scorso aprile per protestare contro il trattamento riservato dalle autorità francesi ai prigionieri politici (foto Afp)

 

Ma se l’uomo che incarna la nuova Corsica è certamente lui, il vero architetto del rinnovamento insulare è il padre Edmond Simeoni, deceduto a Ajaccio il 14 dicembre scorso all’età di 84 anni. Poche settimane prima aveva ricevuto il Prix Maurits Coppetiers, che viene conferito a coloro che si battono per la pace e per l’autodeterminazione dei popoli.

FIGURA CENTRALE dell’autonomismo corso, questo gastroenterologo dai modi pacati ma risoluti aveva già scritto sei libri analizzando i vari problemi sociali e politici della sua isola. Recentemente ne è uscito un altro, ma stavolta si tratta di una lunga intervista che Anne Chabanon, giornalista di Corse-Matin, ha realizzato pochi mesi prima della sua morte. Les mémoires d’Edmond Simeoni (Flammarion, 2019) è un’opera fondamentale per capire una personalità che ha vissuto nel modo più intenso e responsabile i problemi politici, ecologici e sociali dell’isola: nessuno più di lui si è impegnato in prima persona per risolverli.

 

 

Nel libro Simeoni traccia un bilancio ampio e sincero delle lotte politiche che hanno segnato la sua vita: contro la corruzione, l’inquinamento e il centralismo, per l’autonomia, la democrazia e i diritti delle donne. Una eredità politica esemplare, la sua.

RADICALMENTE CONTRARIO alla violenza e alla clandestinità, Simeoni ha sempre combattuto a viso aperto. Non avrebbe mai potuto permettere alla Francia di considerarlo un fuorilegge: agiva a testa alta, era il dottor Edmond Simeoni, come gli piaceva sottolineare.
Il libro evidenzia il suo legame profondo col fratello maggiore Max, autonomista come lui. Un legame umano e politico: Max, figura diversa ma complementare, ha giocato un ruolo decisivo nel suo processo di maturazione politica: è per questo che lo definiva «mon maître».

Fondatore del settimanale Arritti, ancora attivo dopo oltre mezzo secolo, Max è stato deputato europeo nella prima legislatura (1989-1994).
Edmond Simeoni, comunque, non ha sempre evitato lo scontro. Nel 1975, insieme ad altri autonomisti, occupò un’azienda vinicola per protestare contro la politica francese, che favoriva i pieds-noirs espulsi dall’Algeria indipendente a danno degli isolani. Il governo inviò l’esercito in assetto di guerra. Negli scontri morirono due persone. Simeoni, condannato a sei mesi di prigione, ne conservò un forte rimorso per tutta la vita. Fu allora che disse no a qualsiasi forma di violenza. Edmond Simeoni verrà ricordato come il fondatore del nazionalismo corso moderno. In altre parole, l’erede di Pasquale Paoli, che guidò l’effimera Corsica indipendente (1755-1769).

MA LA VITA DEL PRIMO non si è esaurita nella lotta autonomista. Altre cause l’hanno caratterizzata, in un impegno sociale e politico senza frontiere. Tre meritano di essere evidenziate, giusto a titolo d’esempio. La lotta ecologista, che intraprese nel 1960, quando la Francia cercò di costruire una base nucleare nei pressi di Calvi. Edmond dette un forte contributo alle imponenti proteste popolari che indussero Parigi a cancellare il progetto. Nel 1987 fu uno dei fondatori del collettivo antirazzista Avà Basta insieme a Noelle Vincensini, esponente della resistenza antifascista deportata a Ravensbrück-Neubrandenburg.

Un altro tema particolarmente caro a Simeoni era la diaspora corsa: circa 800.000 persone emigrate in molte parti del mondo, da Marsiglia a Porto Rico. Per questo fondò l’associazione Corsica Diaspora et Amis de la Corse, che ha presieduto fino alla morte.

NEGLI ULTIMI ANNI, infine, si dedicò con grande passione alla pratica non violenta. Una Corsica autonoma, moderna e democratica, pensava, si potrà realizzare soltanto rompendo la spirale della violenza e del clanismo (la forma particolare del clientelismo corso).

Oggi, sedotti dal separatismo catalano e scozzese, molti pensano che l’autonomia rappresenti un obiettivo modesto, quasi un ripiego per coloro che non hanno la forza o la possibilità di rivendicare l’indipendenza. Edmond Simeoni, al contrario, era convinto che l’autonomia fosse la vera alternativa al centralismo, perché lo scardina dall’interno, mentre l’indipendenza rischia di tagliare i ponti con uno stato centralista per crearne un altro. Gli autonomisti chiedono maggiori poteri, mentre i separatisti vogliono il potere. Simeoni, almeno su questo, non ha mai avuto dubbi.

 

Libri e film, politica e polifonia: è rinascimento corso

Da una decina d’anni la Corsica sta vivendo una rinascita politica e culturale su diversi fronti. Nel 2009 la paghjella, il tipico canto polifonico isolano, è stato dichiarato patrimonio culturale dell’umanità dall’Unesco.

Poi è stata la volta di Jérôme Ferrari, che nel 2012 ha vinto il Premio Goncourt, massimo riconoscimento letterario francese, con il romanzo Le sermon sur la chute de Rome (Il sermone sulla caduta di Roma, E/O, 2013). Giallisti come Archange Morelli e Marie-Hélène Ferrari vengono tradotti e apprezzati anche in Italia, mentre Patrizia Gattaceca, poetessa e cantante, viene tradotta negli Stati uniti. Nel maggio 2013, per la prima volta, il Festival di Cannes ha presentato un film girato in Corsica e diretto da un regista isolano, Thierry de Peretti (Les Apaches). Anche la sua opera successiva, Une vie violente (Una vita violenta, 2017) è stata presentata sulla Croisette.

Novità importanti anche sul fronte politico. Alle ultime elezioni europee l’autonomista Francois Alfonsi ha confermato il seggio già conquistato nel 2009. Max Simeoni, fratello maggiore di Edmond, anche lui autonomista, fece lo stesso alle prime elezioni europee (1989). Infine, il primo libro di Edmond Simeoni tradotto in italiano uscirà entro la fine dell’anno col titolo Corsica! Le secolari battaglie di un piccolo popolo per la libertà (Il Cerchio).