Anni ’50, i Four Seasons, i quattro ragazzi sono tutti vicini al telefono nel corridoio e mettono la cornetta al centro. Dall’altro capo del filo c’è il famoso produttore discografico. Devono convincerlo della bontà della canzone appena scritta per poterla incidere. E attaccano «She – e – e-e-e-e-ry baby/ She – e – rry, can you come out tonight/ She – e – e-e-e-e-ry baby/ She – e – rry, can you come out tonight» .

Le voci s’intrecciano con l’impennata del falsetto di Frankie Valli in primo piano e il controcanto basso che ripete Why don’t you come out. Il discografico Bob Crewe ha buon fiuto e chiede velocemente al tecnico della registrazione di raddoppiare la voce di Frankie ottenendo un suono pieno e rotondo. È il momento decisivo in cui decolla la loro carriera, Sherry andrà al primo posto delle classifiche di vendita Usa dei dischi a 45 giri nell’agosto 1962 e vi resterà per cinque settimane. Un percorso simile avranno Big girls don’t cry (5 settimane al vertice), Santa Claus is coming to town (n. 23) Walk like a man (3 settimane al n.1 nel 1963) e Rag Doll (2 settimane al n.1 nel 1964).

Sherry venne scritta in meno di un quarto d’ora da Bob Gaudio, tastierista e cantante della band, ma fu più difficile trovare il nome da donna del titolo, inizialmente era Terry poi Jackie e Peri prima di scegliere il nome della ragazza dolce come il vino liquoroso spagnolo. In Italia Sherry fu incisa dal cantante Vasso Ovale con pochi risultati (troverà il successo con Pietà, nel 1964). E anche Rag Doll ebbe una cover italiana dai Pooh, nel 1966, col titolo di Quello che non sai e lo stesso accadde con Big Man in Town, presentata a Cantagiro 1965 da Vittorio Inzaina col titolo di Ti vedo dopo messa.

Era cominciato tutto a Belleville, una cittadina del New Jersey, dove Francesco Stephen Castelluccio («ha una voce d’angelo, un dono del Signore») aveva messo su un gruppo, i Varietones, coi quali si esibiva in piccoli locali dei dintorni già dal 1953 dove fu notato da un talent scout della Rca che gli propose di incidere un disco. Allora Frankie decise di farsi chiamare Valli e cambiò il nome del gruppo in Four Lovers che fece un piccolo successo con You’re the Apple of My Eye, nel 1956 e poi scomparve. Lo scarto avviene con l’ingresso nel gruppo di Bob Gaudio, uno dei Royal Teens (quelli noti per Short Shorts) e con la successiva trasformazione del nome, dopo un concerto in uno di quei piccoli locali sistemati all’interno di un salone da bowling, i quattro ragazzi alzarono la testa e videro l’insegna del Four Seasons Cocktail Lounge e presero il nome definitivo (tra le migliori battute del film: Ma l’avete preso da Vivaldi? domanda il produttore. Come, come, come qualcuno ci ha già copiato l’idea? la risposta).
Formazione classica: Tommy de Vito alla chitarra, Nick Massi al basso e arrangiatore vocale, Bob Gaudio alla tastiera e canto, con Frankie Valli come cantante e frontman. La loro prima canzone, Sherry, fu distribuita dalla Vee-Jay Records, una società di proprietà di una coppia afroamericana, che aveva puntato forte su doo-wop e rhythm’n’ blues, solo dopo che i deejay programmatori delle radio locali l’avevano trasmessa scatenando le telefonate e le richieste degli ascoltatori.

I Four Seasons continueranno a sfornare canzoni pop, leggere e ottimiste, come Bye Bye Baby, Beggin’ e Let’s hang on, puntando su armonizzazioni vocali e su apparizioni televisive smaglianti per le loro ispirate coreografie (con battiti di mani, giravolte e passi cadenzati) nel solco di quei primi gruppi italoamericani come i Crests e Dion& The Belmonts dove ragazzi nati negli States, principalmente da famiglie meridionali emigrate, si distinguevano in ballo, canto e rock’n’roll (e Frankie Valli e i Four Season mancarono un tour italiano nel 1964 saltato all’ultimo momento).
La serie fortunata continuò fino a metà ’70 anche se il loro ultimo hit, Who Loves You (1975) vedrà una nuova formazione dove solo Valli e Gaudio erano del gruppo originale. E uno dei loro hit sarà December, 1963 (Oh, What a Night), un brano nostalgico dei Seventies che riporta l’orologio al periodo d’oro quando erano il maggior gruppo rock bianco prima dell’avvento di Beatles e Beach Boys. Nell’ottobre 1964, la Vee-Jay Records creò la rivalità tra Four Seasons e Beatles, immettendo sul mercato un album doppio dal titolo The Beatles vs. The Four Seasons.
Oggi pezzo da collezione, il disco conteneva le origini dei Beatles e il greatest dei Four Seasons mentre la campagna promozionale lo pubblicizzava come la battaglia internazionale del secolo, invitando gli ascoltatori a giudicare i pezzi e a votarli tramite una griglia appositamente posta all’interno del package. Nonostante il richiamo mediatico, l’operazione fu un mezzo fallimento.

Frankie Valli ha avuto poi anche un’eccellente carriera solista, durante la quale ha cantato brani celebri come Can’t Take My Eyes off You, My eyes adore you e Grease. Nel 1990 The Four Seasons sono stati celebrati con l’ingresso nella Hall of Fame come Vocal Group e si sono ritrovati per un concerto davanti a migliaia di persone. Quest’estate Valli e il gruppo, ritornati in auge col musical e il film, hanno già fissate una trentina di date, da Albany a New Orleans.