Arriva oggi in parlamento la proposta di legge anti delocalizzazioni elaborata da un gruppo di giuristi e avvocati progressisti. A mezzogiorno nella sala stampa della Camera la presentazione, con alcuni delegati sindacali della Gkn di Campi Bisenzio, due estensori della pdl, e Matteo Mantero di Pap e Yana Ehm del Misto a fare gli onori di casa. E con un gruppo di parlamentari, in prima fila Nicola Fratoianni di Si, già pronti a sostenere la proposta.
In parallelo un centinaio di operai saranno in presidio dalle 11 al Pantheon in piazza della Rotonda, e poi dalle 15 sotto il Mise in via Molise. “Ogni solidale è benvenuto”, nel giorno in cui proprio al ministero dello sviluppo economico si aprirà un nuovo round del confronto fra l’azienda, i sindacati e le istituzioni. Una discussione in cui però i vertici di Gkn saranno in remoto. “Disponibili solo in modalità telematica”, hanno fatto sapere, lamentando le offese di venerdì scorso a Campi al “liquidatore” Andrea Ghezzi. In videoconferenza anche l’incontro successivo con Uilm e Fim Cisl, non invitate sette giorni fa dall’ad Ghezzi.
Intanto la “proposta di legge operaia” ha già superato le 48mila firme e va verso l’obiettivo delle 50mila. E, alla vigilia della giornata romana, dai cancelli dello stabilimento è partita l’ennesimo richiesta al governo Draghi: “Il tempo concesso dal Tribunale di Firenze sarà sprecato, senza un intervento legislativo. E noi non lo stiamo chiedendo o supplicando. Noi lo stiamo rivendicando”. Quanto alle voci su possibili acquirenti, l’assemblea delle tute blu è chiara: “Non accetteremo alcuna ipotesi che non preveda il totale riassorbimento della forza lavoro e il mantenimento dei diritti acquisiti. E anche in caso di compratore privato, sarà necessario un ponte pubblico a garanzia della serietà del compratore”.