Se la partita della legge finanziaria era la prima vera prova della capacità del leader Giuseppe Conte di incidere sul governo, l’esito è in chiaroscuro se non contraddittorio. Anche se dal Movimento 5 Stelle cercano di mettere in luce i fattori considerati positivi. «Bisogna guardare al bicchiere mezzo pieno», è la valutazione che circola dagli uffici in parlamento dopo aver letto il primo testo della manovra. «Oggi confermiamo tante misure del nostro governo», cerca di apparire più netto Conte.

Il presidente del consiglio si è tenuto in rapporto telefonico con Giuseppe Conte e si è relazionato direttamente con il capodelegazione Stefano Patuanelli. Il quale, raccontano i suoi facendo un bilancio in serata, ha cercato di arginare gli assalti al reddito di cittadinanza. Draghi si era impegnato con Conte a mantenere una delle misure simbolo dei 5 Stelle. Ma ammettono dal M5S, lo strumento è stato ridimensionato, per i vincoli che pone alla platea dei percettori e per la misura del sussidio. «Chi percepisce l’assegno viene incentivato ad accettare già la prima offerta di lavoro – è il modo in cui Conte cerca di metterla in positivo – Se non lo fa il sostegno viene gradualmente decurtato. E questo è giusto perché in un momento così difficile del paese una offerta di lavoro non si rifiuta».

Draghi ha espunto con un tratto di penna il Cashback un’altra delle misure che la prima forza di maggioranza avrebbe voluto restasse in vigore. «Su questo, sull’evasione, avrebbe dovuto osare di più», commenta Conte. La scelta considerata più indigesta, e che i grillini sperano di modificare in cambiamento, è quella sul Superbonus. Che viene prorogato per il 2023, ma che verrà riconosciuto a chi ha un Isee di meno di 25 mila euro e soltanto per le prime case. «Facciamo notare che il Superbonus ha un obiettivo di efficientamento energetico rispetto al quale non ha senso indicare un limite Isee – afferma Mario Turco, vicepresidente designato – Tanto più se si considera che lo stesso Pnrr ha il prioritario obiettivo della transizione energetica e in esso il Superbonus è la singola misura più finanziata». Tra l’altro, argomentano i 5S, l’efficacia della misura sarebbe dimostrata dal fatto che lo stesso esecutivo nel decreto sul Pnrr ha introdotto un Superbonus anche per il settore del turismo. Resta durissimo Riccardo Fraccaro, sottosegretario a Palazzo Chigi nel Conte Bis: «Il governo uccide di fatto il Superbonus e con esso la ripresa economica».

Ovviamente, i 5 Stelle non fanno i salti di gioia neppure per il capitolo sulle pensioni. «Nessuno vuole ritornare alla Fornero – è la valutazione – Ma il dossier sulle pensioni è stato gestito in prima persona dal presidente Draghi e non è stato oggetto di discussione in consiglio dei ministri». Di contro, però, i grillini cercano di rivendicare il taglio delle tasse che dovrà essere articolato dal parlamento: «È la direzione che abbiamo indicato nell’indagine conoscitiva delle commissioni finanze», affermano Vita Martinciglio e Giovanni Currò. Toni simili per gli investimenti sulla sanità: «Le prime bozze vanno nella direzione giusta: più soldi al Fondo sanitario, alla ricerca, alla lotta dei tumori, alla formazione dei medici specialisti», dicono i deputati del M5S della commissione affari sociali.