Giulio Iraci insegna da 11 anni filosofia e storia nei licei di Roma e del Lazio. Sposato, con due figli piccoli, ha due lauree, varie specializzazioni e nel 2005 ha superato il concorso della Siss e per questo ha diritto alla cattedra a scuola. Musicista, esponente dell’associazione «Gessetti rotti», una delle più attive nel movimento contro la«Buona Scuola» renziana, si definisce un «ex votante del Pd, da cui si sente «tradito in tutto». Iraci è anche fondatore di «Siblings», un’associazione dei fratelli e sorelle di persone disabili. Quest’anno rischia di non lavorare nella scuola. «Sono tra quelli che non hanno inoltrato la domanda di assunzione – racconta – Dopo notti insonni ho deciso così perché ho un impedimento oggettivo: mio fratello Francesco ha la sindrome di Down e lo devo assistere. Mia madre è venuta meno l’anno scorso, mentre mio padre ha una situazione clinica compromessa. Ho presentato domanda per una sola provincia, a Pescara, ma se mi trasferisco la vita della famiglia va a rotoli».

Le legge Renzi-Giannini le permetterebbe di chiedere il trasferimento dalla sede di assegnazione dopo tre anni…
Non posso spostarmi fuori Roma nemmeno per una settimana, figuriamoci per tre anni. Potrei usufruire dei benefici della legge 104 per chiedere il rientro a Roma ma ci sono delle incognite, dato che è stata assegnata la priorità a chi è entrato in ruolo prima della riforma. Non è detto che riuscirei ad ottenerlo.

Non ha avuto una supplenza annuale per quest’anno?
Sono stato alla prima e ultima convocazione delle supplenze annuali al liceo Newton e si sono purtroppo fermati alla 42 posizione. Io sono 44esimo. Ieri sono spuntate 18 ore al liceo Nomentano ma sono state prese da chi aveva la priorità. Sono spaventato. Ho scoperto che probabilmente non ci saranno nuove convocazioni. Non è mai successo prima. Le scuole chiameranno dalle graduatorie di istituto. Vedremo. Quest’anno rischio di non lavorare.

Il governo dice di non lamentarvi. Vi hanno dato il posto sicuro…
Dal 2005 a oggi ho atteso in una graduatoria che qualcuno assolvesse al suo impegno di farmi lavorare stabilmente nella scuola. Ora si fa una legge che prevede che io faccia una domanda a tutte le province italiane. Se si racconta questa storia all’estero fa ridere: uno stato che si è impegnato a assumerti nella tua provincia cambia idea e ti costringe a trasferirti in una delle altre 99 province.

Quali sono le proposte di «Gessetti rotti» per contrastare i primi effetti di questa riforma?
Sarebbe opportuno impedire la costituzione di un comitato di valutazione dei docenti che assegna un bonus in denaro ai propri colleghi. Questo la dice lunga sull’ispirazione aziendalista e dirigistica di una legge fondata sui poteri del preside svincolato da controlli. L’idea che un bonus di questo tipo migliori l’insegnamento può forse valere per i privati ma questa ispirazione neoliberista non funziona nella scuola dove gli studenti hanno tutti il diritto di imparare e i docenti quello di lavorare bene. Ma purtroppo la riforma c’è e la stanno applicando. L’unica cosa che si può evitare è la discrezionalità o l’arbitrio da parte del dirigente introducendo criteri oggettivi per limitare i danni.