La campagna elettorale più insultante e violenta della storia non poteva non alimentare il peggio anche in rete. Schematizzando, verrebbe da dire che i fascisti sono sempre i soliti e fanno piuttosto schifo anche da virtuali. Sdrammatizzando, invece, si potrebbe citare la solita mamma dei cretini che è sempre più incinta.

Però sono tanti (e sono tante), e si firmano pure con nome e cognome, per cui c’è poco da consolarsi. Anche perché forse c’è dell’altro dietro alla campagna di odio, un vero e proprio linciaggio virtuale, che in questi giorni ha colpito Giuliana Sgrena, candidata alle europee per la lista L’Altra Europa con Tsipras e giornalista che ha fatto la storia di questo giornale. Nel 2005 fu vittima di un sequestro in Iraq finito in tragedia con l’uccisione dell’agente dei servizi Nicola Calipari: è questo che i cretini non le perdonano, e non è certo il caso di replicare entrando nel merito. Sono tutti rabbiosi e volgari, e la loro stupidità si autoalimenta su facebook con centinaia e centinaia di insulti ignobili e irripetibili.

La pagina facebook di Giuliana Sgrena è stata presa di mira lo scorso 10 maggio quando la candidata ha chiesto pubblicamente un piccolo contributo per condurre la sua campagna elettorale in giro per l’Italia (è candidata nel collegio nord-ovest). Da quel momento l’hanno chiamata “assassina maledetta”, le hanno augurato le morti peggiori, le hanno scritto “dovevano lasciarti marcire sotto 300 metri di terra”. L’hanno anche minacciata più volte: “Guardati le spalle, siamo tutti assassini”. E ancora: “Se fai un incontro vicino a Riccione facci sapere, che ti facciamo una bella sorpresa”. Molti gli insulti sessisti, sottoscritti da uomini ma anche da donne. E qualcuno, in risposta ad un attestato di solidarietà, ha anche postato la fotografia di una pistola. Sono porcate che non meriterebbero tante spiegazioni, in rete chi si sforza di spiegare tanto odio si limita e delirare sulla memoria di Nicola Calipari rendendo onore ai due marò prigionieri in India, un frullato di paranoia machista e psicopatologie sessuali. Un bel campionario di fantasie malate da consegnare agli analisti della nuova fase politica o del cyber fascismo (e magari anche alla polizia).

Naturalmente, sempre su facebook, molte persone hanno preso le difese di Giuliana Sgrena, alcuni replicando agli insulti, altri cercando di riportare la “discussione” sul binario (morto) del buon senso. Ma l’impresa ovviamente è risultata impossibile. Tant’è che la situazione è sfuggita di mano e la pagina è stata chiusa per impedire che diventasse uno sfogatoio fuori controllo. Decine e decine di persone continuano a testimoniare la loro solidarietà – “ti vogliamo bene, continua così” – scrivendo messaggi in rete.

Ma al di là delle prese di posizioni individuali, è la lista L’Altra Europa con Tsipras che ha voluto denunciare pubblicamente la vicenda con un comunicato stampa: “Esprimiamo la totale solidarietà a Giuliana Sgrena, sottolineandone ancora una volta la professionalità come giornalista e l’impegno come politica”. Poi, una richiesta esplicita alle forze politiche e alle istituzioni: “Speriamo e crediamo che questo incredibile comportamento venga condannato”. Quanto alla campagna elettorale di Giuliana Sgrena, “non si ferma e procede con più determinazione”.

Giuliana, che ne ha viste ben altre, oggi alle 17 sarà a Bergamo, in piazza Pontida, per chiudere la campagna elettorale organizzata dal comitato bergamasco de L’Altra Europa con Tsipras.