Non ci sta Nello Musumeci. Il Tar di Palermo ha sospeso l’ordinanza con cui stabiliva lo sgombero dei migranti dagli hotspot siciliani e lui risponde con parole al veleno: «I fatti sono noti», ha detto ieri il governatore della Sicilia. «Il governo ha impugnato la nostra ordinanza, lo ha fatto al Tar con un magistrato» che «qualcuno dice, ma è una ‘malalingua’, è stato consulente del presidente Zingaretti che è il capo del partito più importante al governo».

Un’insinuazione pesante di parzialità rivolta alla presidente della Terza sezione Maria Cristina Quiligotti che non poteva non suscitare reazioni e proteste. Per l’Associazione nazionale dei magistrati amministrativi le parole di Musumeci sono «inaccettabili e da rispedire al mittente». «Attaccare personalmente un giudice per una decisione non condivisa, mettere in discussione la sua autonomia è grave, perché così si contesta alla base l’indipendenza stessa della giustizia», ha detto il presidente dell’Anma, Fabio Mattei. «E questo sarebbe lo stesso presidente della Regione che si è sempre vantato di avere ‘rispetto per le istituzioni?», si è invece chiesto il segretario del Pd Sicilia, Giuseppe Lupo.