Prima il sempreverde Nabucco, perchè qualcosa della vecchia Lega bossiana dovrà pur rimanere. Poi il più recente Povia che, da quando incide brani antiabortisti e xenofobi (vedi il manifesto del 5 settembre 2017), è diventato un beniamino della destra radicale.

Ma poi, nello “sconcerto” leghista, parte pure Il cielo è sempre più blu di Rino Gaetano. Nella hit list dell’adunata di Piazza del Popolo, sabato scorso sono risuonate, infatti, le note del celebre brano dell’artista crotonese, scomparso più di trent’anni fa. “Chi vive in baracca, chi suda il salario….Chi suda, chi lotta, chi mangia una volta. Chi gli manca la casa, chi vive da solo. Chi prende assai poco, chi gioca col fuoco. Chi vive in Calabria, chi vive d’amore…”.

Non si può certo dire un testo in linea con il governo gialloverde. ma tant’è. Non è poi la prima volta che Salvini cita Gaetano. “Quando va all’asilo mia figlia vuole sentire Il cielo è sempre più blu“ disse a un comizio elettorale a Rosarno. Ma stavolta l’accostamento del cantante a una manifestazione partitica non è andata giù alla famiglia Gaetano.

“Abbiamo diffidato la Lega e il suo segretario nazionale ad utilizzare i brani di mio fratello in qualunque occasione pubblica” ha riferito la sorella Anna. E anche il nipote e cantautore, Danilo Scortichini, biasima la scelta della Lega: “Mio zio non può essere strumentalizzato per scopi politici- spiega al manifesto- Era di una levatura morale ed umana inimmaginabile, lontano anni luce dai tempi cupi che attraversiamo, intrisi di odio ed individualismo. Con il linguaggio leghista il suo repertorio non ci azzecca nulla. Basti ricordare che nel ’77 pubblicava l’Lp Aida e nell’omonimo brano cantava l’Italia attraverso una straniera, di nome appunto Aida. E sempre in quel periodo si faceva fotografare sulla scalinata di piazza Sempione a Roma mentre regalava il modellino di bicicletta, che aveva utilizzato per la copertina del disco, a un ragazzino di pelle nera”.

Non è la prima volta che Gaetano viene tirato per la giacca dalla destra radicale. “Già Casa Pound ci aveva provato- ricorda Scortichini- e tutto questo ci indigna se penso a quella povera gente lasciata in mare per giorni a morire nei mari del sud. Quello stesso mare che lui cantava nelle sue canzoni, il mare di Crotone. Ecco se proprio mio zio fosse vissuto fino ai giorni nostri penso che avrebbe partecipato non certo alla manifestazione leghista di Roma ma a quella contemporanea nella sua Crotone (vedi foto, ndr) a favore dei rifugiati lasciati in mezzo alla strada proprio per effetto della Legge Salvini”. E, a proposito di “chi vive in baracca e di chi gli manca la casa”, Salvini giusto ieri ha ordinato lo sgombero dell’accampamento dell’ex Penicillina di Roma…